GIRO D’ITALIA 2023 / Il diario dell’Ammiraglio Savio: «Deluso dalla Ineos perché ieri doveva attaccare. Ci vuole più coraggio»

Thomas
Geraint Thomas all'arrivo di Campo Imperatore al Giro d'Italia
Tempo di lettura: < 1 minuto

Gianni Savio non fa giri di parole e va subito al dunque spiegando la propria delusione per quanto non visto nella tappa di ieri, quella di Campo Imperatore. Era la settima frazione di questo Giro ma, soprattutto, era il primo arrivo in salita della corsa rosa eppure nulla si è mosso tra gli uomini di alta classifica.

«Sono amareggiato, deluso e negativamente sorpreso perché dalla tappa di ieri mi aspettavo molto di più: attacchi, duelli e tanto, tanto spettacolo tra i big della generale. E invece non è successo assolutamente nulla di tutto questo anche se l’azione di Bais, Vacek e Petilli è stata bellissima e il successo del corridore della Eolo-Kometa, è un perla straordinaria che conferma l’ottimo lavoro che sta facendo la squadra di Ivan Basso».

Savio punta il dito soprattutto sulla Ineos-Grenadiers di Matteo Tosatto che, secondo l’esperto team manager piemontese, doveva attaccare sia con Tao che con Thomas.

«Che cosa aspettano a stanare Evenepoel o quanto meno a provare a metterlo in difficoltà? Ieri dovevamo muoversi prima, non lasciar andar via la fuga e, soprattutto, attaccare anche per saggiare la risposta di Remco, caduto a Salerno e forse non ancora in ottime condizioni. Peccato ma la mia amarezza viene anche dalla constatazione che in gruppo, tra i grandi protagonisti della corsa, manchi il coraggio di rischiare, di provarci. Insomma, mi sembra che prevalga più la paura di perdere che la voglia di vincere».