GIRO D’ITALIA 2023 / Il graffio di Argentin: «Evenepoel e Roglic hanno dei grossi limiti nella guida del mezzo»

Kaden Groves taglia per primo il traguardo di Salerno della quinta tappa del Giro d'Italia 2023. Alle sue spalle Mark Cavendish scivola a terra dopo il contatto con Alberto Dainese (foto: LaPresse)
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Una quinta tappa, quella da Atripalda a Salerno, resa nettamente più complicata del previsto dal maltempo, che ha causato diverse cadute specialmente nei chilometri finali. Alla fine, nel caos più totale, Kaden Groves ha anticipato Jonathan Milan e Mads Pedersen. Nel corso della giornata è finito a terra anche Remco Evenepoel (due volte) ed è stato tamponato Primoz Roglic, che però è riuscito a non scivolare. Ne abbiamo parlato con Moreno Argentin.

Moreno, il maltempo continuerà anche nei prossimi giorni e domani c’è una tappa insidiosissima.

«Sarò sincero, se domani ci fosse ancora questa meteo c’è il rischio che il Giro prenda una piega imprevista. Tra la discesa del Chiunzi e la Costiera Amalfitana può succedere di tutto, sono due zone complicate da attraversare con la brutta stagione».

Non è la prima volta che Evenepoel e Roglic manifestano dei limiti nella guida del mezzo.

«No, tante volte li abbiamo visti scivolare e farsi male. Purtroppo è un tema che devono prendere in considerazione anche loro per primi: un Giro non si vince soltanto essendo più forti, ma banalmente bisogna anche saper rimanere in piedi».

Quali dinamiche possono innescarsi nella testa di un corridore che cade spesso?

«Tiri i freni prima degli altri, ti impaurisci, inizi a credere che se c’è una caduta allora rimarrai coinvolto. È successo anche a me e purtroppo col passare degli anni non si migliora molto: se da una parte l’esperienza aiuta, dall’altra possono diminuire i riflessi e aumentare il desiderio di non rischiare troppo».

Oggi poteva cambiare anche la classifica generale.

«E infatti non ho capito perché qualche squadra non ha affondato il colpo quando alcuni grossi calibri erano in difficoltà. Detto questo, da organizzatore non me la sento di giudicare le strade affrontate: purtroppo ci sono delle situazioni inevitabili e senza maltempo avremmo visto un’altra tappa».

Secondo il cittì Bennati, oggi con l’asfalto asciutto le ruote di Milan non sarebbero slittate e lui avrebbe potuto vincere di nuovo.

«Non esaltiamolo troppo, ma quella di oggi è una bellissima conferma. Peccato per Dainese, retrocesso all’ultimo posto: ha tagliato la strada rischiando grosso, ma le manovre al limite in volata sono sempre esistite».

Cavendish se l’è vista bella.

«Ha messo le ruote sulle strisce bianche, forse è caduto anche per quello. Ma sono attimi, i velocisti ragionano poco e si muovono d’istinto. Sono rischi del mestiere che in giornate del genere vanno messi in conto».