
Dopo una pedalata sugli sterrati veneti di una cinquantina di chilometri, Moreno Argentin è tornato a casa e si è goduto l’intensissimo arrivo della seconda tappa del Giro d’Italia.
«Giusto in tempo per vedere Milan vincere – attacca Argentin – No, non me l’aspettavo: un grandissimo talento, ma oggi il favorito non era di certo lui. Sicuramente la caduta a qualche chilometro dal traguardo ha scompaginato i piani di diverse squadre, ma Milan è stato superbo».
Moreno, chi dei tuoi colleghi del passato ti ricorda?
«Il primo Bontempi e sicuramente Cipollini. Non credo che Milan sia un velocista puro, ma è talmente potente che può conquistare anche gli sprint di gruppo».
Che velocista è, allora?
«Ha bisogno di un treno che lo pilota e che lo lancia ad alta velocità. Oggi Pasqualon è stato bravissimo, evidentemente la sua squadra credeva molto nelle sue possibilità».
Eppure potrebbe perderlo: si dice che non voglia rinnovare con la Bahrain e che a corteggiarlo ci sia soprattutto la Trek.
«Sulle scelte dei corridori non entro, sono affari loro e delle formazioni. Io dico che la Bahrain può tenere Milan soltanto a patto di dargli i soldi che vuole, quindi più degli altri, e mettendogli a disposizione un treno come si deve».

Eppure, Moreno, Milan è ancora acerbo: fin dove può arrivare?
«Io credo che possa fare molto bene anche a Fiandre e Roubaix. Se vince nonostante sia ancora acerbo è merito di chi lo ha fatto crescere con calma e senza sfinirlo nelle categorie giovanili: la Sacilese prima e il Cycling Team Friuli poi».
È l’ennesima eccellenza della pista azzurra, viene subito in mente Ganna.
«Ecco, io però mi auguro che a differenza di Ganna si accontenti meno e abbia più fame e cattiveria agonistica rispetto al piemontese. Però hai ragione, senza dubbio la pista gli ha insegnato a preparare certi obiettivi e a frequentare le tensioni dei grandi appuntamenti senza, tuttavia, lo stress e il logoramento della strada».
Come dovranno gestirlo?
«Come la Quick Step fa con Evenepoel: facendolo correre il giusto, mirando certi obiettivi e preparandoli al meglio. Non si può correre in continuazione, voler vincere tutto e ricoprire troppi ruoli: oggi bisogna puntare certe gare e approcciarle al meglio, per poi concedersi dei periodi di stacco. Milan lo conoscevamo già, ma oggi è entrato definitivamente in un’altra dimensione».