Carthy si fa strada tra Evenepoel e Roglic: «Non vado al Giro per il terzo posto»

Carthy
Hugh Carthy al Tour of the Alps (foto: Molineris)
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Hugh Carthy è uno dei possibili protagonisti del Giro d’Italia al via sabato prossimo. Lo scalatore britannico condivide la leadership della EF Education-Easypost con Rigoberto Urán e ha preso fiducia anche grazie al secondo posto al Tour of the Alps. «Questo Giro è ancora più difficile degli altri anni, se sono certo. Parto con l’ambizione di fare classifica», conferma Carthy, 28 anni. «Le prime settimane puoi rimanere ragionevolmente nascosto, quindi vedrò prima come va. Ma non mi sento stressato. Questo è il punto di partenza per me. La corsa è molto dura. Più difficile di altri anni, certamente. Ma non ci imbattiamo in cose che non abbiamo mai visto. Non vedo l’ora».

Dopo il Tour of the Alps, Carthy è tornato a casa per allenarsi. «Il Giro si avvicina, ma c’è ancora tempo per pensare e riposare». Ha cominciato a Maiorca (sesto nel Trofeo Serra de Tramuntana) e al tour des Alpes Maritimes et du Var (quindicesimo). Alla Tirreno-Adriatico era già su un altro livello, con un ottavo posto nella classifica finale, prima dell’exploit al TotA, dove ha chiuso a 22 secondi da Tao Geoghegan Hart.

«Sono stato molto contento. Tutto è andato secondo i piani. Ho anche avuto un buon inverno, sono felice di com’è andato». Carthy non è sorpreso del fatto che i favori del pronostico siano spartiti tra Evenepoel e Roglic. Ma non si aspetta di lottare solo per il terzo posto. «Un Giro è molto diverso da una corsa di una settimana o da una gara di un giorno. In un grande Giro qualcosa può sempre andare storto. Non sarà certamente una lotta per il terzo posto. Detto questo, Remco e Primoz saranno il riferimento per la maggior parte del Giro. Sarà molto interessante».