Ciccone, il covid e l’ascensore dell’hotel di Maastricht

Ciccone
Giulio Ciccone alla partenza di una tappa della Tirreno-Adriatico (foto: LaPresse)
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Dopo la Liegi-Bastogne-Liegi e prima del Giro d’Italia, il gruppo è di nuovo in ostaggio del coronavirus. Diversi corridori sono stati testati positivi al Covid-19 negli ultimi giorni, e tra loro alcuni nomi importanti del prossimo Giro d’Italia. Nino Daniele, medico della Trek-Segafredo, ha spiegato a Het Nieuwsblad l’origine di tutti questi casi: oltre a Giulio Ciccone, sono risultati positivi nelle ultime ore Tosh van der Sande, Sam Oomen (entrambi della Jumbo-Visma), Alexey Lutsenko (Astana), Henri Vandenabeele (DSM) e Warren Barguil (Arkéa). Il dottor Daniele ha un’ipotesi: «Non sapremo mai come si è diffuso il virus, ma so che la maggior parte dei ciclisti coinvolti stava alloggiando al Van Der Valk Hotel di Maastricht. Grande hotel, molte camere e solo due vani ascensore». 

Daniele sottolinea che il coronavirus nel 2023 non è più un virus pericoloso. «Il virus non può più essere paragonato alla variante aggressiva e pericolosa che abbiamo dovuto affrontare al culmine della pandemia. La variante che vediamo ora ha gli stessi sintomi del virus dell’influenza: mal di gola, febbre, naso chiuso, ma la letteratura medica è rassicurante. E non devi nemmeno essere un medico per vedere che il virus si è evoluto in un’influenza classica. Grazie anche al fatto che la maggior parte delle persone ha ricevuto tre vaccini. Alcuni corridori si sono ripresi dopo due giorni, altri hanno bisogno di dieci giorni per questo. Ogni corpo risponde in modo diverso a un virus».