Giro delle Fiandre 2023 / Pidcock: «Se arrivo nel finale con quei tre posso anche giocarmela»

Pidcock
Tom Pidcock in azione con il braccio fasciato alla Tirreno-Adriatico 2023
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Domani si correrà la seconda classica Monumento della stagione: il Giro delle Fiandre. La Milano-Sanremo è andata a Mathieu van der Poel, che è uno dei principali favoriti anche per la corsa belga. Oltre a lui viene naturale citare gli altri due mostri sacri di questo momento, Wout van Aert e Tadej Pogacar. I tre hanno mostrato anche alla E3 Saxo Bank Classic il perché sono considerati una spanna sopra a tutti, ma occhio a non sottovalutare gli altri corridori.

Un nome da non dimenticare è quello di Tom Pidcock. Il corridore della Ineos Grenadiers ha parlato con CyclingNews autocandidandosi come uno dei favoriti per il successo. Il britannico si è già messo in mostra in questa stagione con il bellissimo attacco che gli è valso la vittoria alla Strade Bianche e in Belgio vorrebbe ripetersi.

«Chi vincerà il Fiandre? Non lo so… Magari io? Alla Dwars door Vlaanderen di mercoledì le mie gambe non erano malaccio, ma non ero neanche brillantissimo. Nonostante ciò ho chiuso subito fuori dalla top 10. la verità è che di solito fatico sempre nella gara di ritorno da un periodo di inattività, ma per domani mi sento meglio».

Pidcock ha poi parlato anche di come vede lui i 3 fenomeni. «Quei tre hanno dimostrato di essere al massimo della forma e hanno fatto una grande gara alla E3 Saxo. Credo che tutti si aspettino di vederli davanti al Fiandre e io voglio riuscire a essere con loro. Ho due alternative: seguirli o non seguirli, perché sicuramente partiranno. Spero che ad avversarsi sia la prima opzione».

Il classe 99’, però, tiene a sottolineare come al via della corsa non ci siano solo Pogacar, van Aert e van der Poel, ma anche diverse squadre bene attrezzate. «C’è anche da dire che i “big 3” sono quelli a cui si deve prestare maggiore attenzione, ma non bisogna sottovalutare gli altri avversari. La Movistar, ad esempio, sta andando molto bene in queste classiche, così come la EF Education. Sarebbe un errore non fare attenzione ai loro uomini migliori».

«La QuickStep? Non sono davanti come al solito, ma penso che proveranno comunque a prendere il controllo della corsa. Julian Alaphilippe non è al punto in cui mi sarei aspettato che fosse, ma ho visto anche che sta continuando a costruire la sua forma. Io? Rispetto agli altri, sono più leggero e ho meno potenza. Loro hanno questo vantaggio su di me, ma alla fine di una gara così dura, dopo 270 chilometri, la potenza secca è un fattore meno importante. Quindi, dovrò riuscire a resistere fino a quel punto».