Mondiali di Glasgow, Bennati e Sangalli in ricognizione sul percorso: «Perfetto per corridori veloci ed esplosivi. Attenzione alle tante curve nel circuito»

Bennati
Daniele Bennati e Paolo Sangalli, ct delle nazionali su strada
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Daniele Bennati, Paolo Sangalli, Marino Amadori e Marco Velo sono tornati questa notte da Glasgow, dove hanno avuto modo nei giorni scorsi di visionare attentamente il percorso dei mondiali che si svolgeranno nei primi di agosto. I cittì hanno effettuato una ricognizione sia in macchina sia in bicicletta, proprio Bennati, commissario tecnico della nazionale professionistica maschile, è quello che ha pedalato per più chilometri.

«A mio avviso non è un tracciato degno di un campionato del mondo – ha spiegato Bennati questa mattina a La Nazione – E’ molto facile, senza alcun difficoltà altimetrica. Al contrario ci sono tantissime curve che potrebbero renderlo pericoloso».

Considerando che la prova maschile sarà lunga ben 277 chilometri, un minimo di selezione avverrà naturalmente. «Ovviamente ci adegueremo e cercherò di comporre la miglior nazionale possibile per quel tipo di corsa. Saranno favoriti corridori dallo spunto veloce, ma in fondo a 277 km la selezione verrà naturale». Attenzione però, come dicevamo, alle difficoltà planimetriche.

Se Bennati non si sbilancia sui nomi dei favoriti e su quelli dei possibili convocati, lascia comunque trapelare il suo criterio di selezione. «Conosco i programmi dei corridori che possono rientrare tra i papabili per l’azzurro e quindi mi confronterò anche con loro. Casomai le indicazioni che arriveranno dal Giro d’Italia saranno già utili in chiave mondiale. In più chi uscirà dal Tour de France con una buona condizione ne sarà avvantaggiato».

Dello stesso parere anche il cittì azzurro delle donne, Paolo Sangalli, che si sofferma soprattutto sulle tante curve presenti sul percorso. «Se non sbaglio sono 42, dunque una marea di rilanci – ci ha spiegato – Lo “strappino” più lungo dura circa un minuto, quindi non farà realmente la differenza».

Anche per Sangalli le velociste sono le favorite in assoluto. «Sì, ma può non bastare. Anche per le donne, come per gli uomini, sarà una gara lunga: 157 chilometri con 1.900 metri di dislivello non reali. Ci sono anche dei tratti di ciottolato che ricordano un po’ quelli delle classiche: avere fondo è imprescindibile».

Il cittì femminile si sbilancia leggermente di più sulle ragazze che porterà in Scozia a questi mondiali. «Un percorso simile è perfetto per Elisa Balsamo, non bisogna girarci troppo attorno. Avremo però una formazione completa, un’atleta come Elisa Longo Borghini deve esserci sempre. E infine la squadra ha bisogno anche di cicliste che chiudono: ricordo il lavoro fatto da Guazzini e Cecchini in Australia sulla Brown».