Soudal-QuickStep, Steels sulla crisi della squadra: «Il bilancio finale lo faremo dopo la Roubaix»

Soudal-QuickStep
L'allenamento della Quick-Step a Calpe per preparare la stagione 2022 (foto: QuickStep/GettySèprt)
Tempo di lettura: 2 minuti

Quella di quest’anno si sta rivelando la peggior campagna del Nord mai corsa per la Soudal–QuickStep. Il team belga, anche per via delle sue matrici fiamminghe, è sempre stata uno dei principali punti di riferimento per le classiche. In questa stagione, però, stanno faticando più del solito a ritagliarsi un posto da protagonisti nelle corse, non riuscendo ancora ad ottenere un risultato degno di nota.

A parlare del periodo negativo dei Wolfpack, dopo la sfuriata fatta dal general manager Patrick Lefevere, è stato il diesse della squadra Tom Steels. Ai microfoni di VeloNews, Steels ha provato a spiegare il perché di questi risultati così deludenti nelle corse in Belgio. «Noi ci siamo rivelati troppo vulnerabili su questi percorsi, però c’è da dire che in questa stagione si sta evidenziando un grosso divario tra i migliori tre e tutto il resto del gruppo. Van Aert, Van der Poel e Pogacar si stanno dimostrando assolutamente ingiocabili. Alla fine di questa campagna del Nord i nostri corridori si riuniranno e analizzeranno bene cosa è successo così da trovare un’arma per tornare competitivi il prima possibile».

«In questo momento le nostre prestazioni si notano perché c’è un forte contrasto con il passato, quando eravamo noi che dominavamo queste corse. Però non siamo noi che stiamo facendo male, sono gli altri che vanno più forte di quanto ci si potesse aspettare. Noi abbiamo sempre uno o due corridori presenti nel secondo gruppo. Quindi quando facciamo la riunione non ci possiamo lamentare con i ragazzi che la loro corsa la fanno sempre al massimo. In questo momento il divario con i migliori tre e le rispettive squadre è difficile da colmare».

Il DS belga però non si dispera e dice che la squadra traccerà le conclusioni solo dopo la Parigi-Roubaix. «Quei tre ragazzi sono di un altro livello, possono vincere anche da soli. Un corridore così è quello che ci manca a noi, quindi dobbiamo puntare a lavorare di squadra e trovare una soluzione, anche perché noi rimaniamo un team portato per le classiche. Dobbiamo essere critici, analizzare bene la situazione e non arrenderci. Il verdetto finale per questo gruppo arriverà solo dopo la Parigi–Roubaix».

Steels non dimentica di far notare come a incidere sulla stagione no della squadra c’è il fatto che i due corridori chiave in questo genere di corse, come Julian Alaphilippe Kasper Asgreen, non sono in ottima condizione e vengo da lunghi infortuni. «C’è poco da fare, nelle corse è il leader che determina la forza della squadra. Noi non possiamo nascondere che Kasper è stato lontano dalle competizioni per otto mesi. Un recupero come questo ha sempre degli alti e bassi. Mentre Julian non ha ancora ritrovato la sua miglior forma fisica. A differenza nostra i leader delle altre squadre stanno bene, quindi anche questo ci ha svantaggiato».