Da domenica Nibali alla Cape Epic: storia e storie della sfida da duri che affascina i campioni

Nibali
Vincenzo Nibali e Ivan Santaromita del Team Q36.5 in allenamento sull'Etna. Santaromita, causa infortunio, non sarà alla Cape Epic
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Massacrante ma ricca di fascino la sfida che Vincenzo Nibali s’accinge a sostenere in Sudafrica, tornando a cavalcare quella bici da fuoristrada che popolava i suoi sogni di bambino. Il giorno dopo la Milano-Sanremo, domenica 19 marzo, lo Squalo si presenterà al “via” della durissima Cape Epic in coppia con il comasco Samuele Porro, 35 anni, che vanta già 5 presenze ed è riuscito a salire due volte sul podio. L’hanno preparata entrambi con cura e non vogliono sfigurare, anzi partono con ambizioni di non poco conto. Sia Nibali che Porro si sono trovati a far coppia all’ultimo momento perché rimasti senza i rispettivi compagni. Due cadute all’Andalucia Bike Race hanno messo fuori gioco Ivan Santaromita (frattura del radio e di un dito) e l’austriaco Daniel Gaismayr (forte contusione al bacino), che avrebbero dovuto completare le due coppie. Vincenzo e Samuele, che si allenano spesso sui sentieri del Canton Ticino (il campione siciliano risiede a Collina d’Oro, nei pressi di Lugano), non hanno esitato a mettere rimedio alla situazione e a creare un nuovo duo. 

La Cape Epic è una durissima gara per mountain bike che si corre tra le coste dell’Oceano Atlantico e le alture che sovrastano Città del Capo, nell’estrema propaggine meridionale del continente africano. E’ una gara a coppie. Non a staffetta. I componenti di ogni coppia gareggiano contestualmente: non dev’esserci mai un intervallo di oltre due minuti dall’uno all’altro. I tempi vengono rilevati dai tappetini elettronici. In caso di infrazione la coppia incorre in una penalità di un’ora, ma alla terza irregolarità viene definitivamente squalificata. 

Tanti professionisti della Mtb al “via”, ma è enorme anche la partecipazione dei cicloamatori. L’edizione inaugurale della Cape Epic registrò la presenza di 550 biker. Da anni la start list è composta da 1.250 atleti ma le richieste che pervengono all’organizzazione sono assai più numerose e per le iscrizioni si ricorre al sorteggio. 

La corsa, in programma quest’anno da domenica 19 a domenica 26 marzo, è sempre formata da un prologo e sette tappe. Per un totale di 658 chilometri ed un dislivello di 15.775 metri

Nel corso della sua storia, la Cape Epic ha affascinato tantissimi ex campioni della strada, che vi hanno preso parte con alterne fortune. Il più assiduo è stato Joaquim Rodríguez, che l’ha portata a termine ben tre volte (2017. ‘18 e ’19) sempre in coppia con il connazionale José Hermida. Miglior risultato un 18° posto alla prima partecipazione, ma quattro anni fa, pur giungendo solo ventiseiesimi, hanno conquistato il successo nella categoria Master. L’ex campione del mondo Cadel Evans, australiano (vinse anche il Tour de France nel 2011), ha fatto coppia nel 2017 con l’americano George Hincapie, ex compagno di squadra di Lance Armstrong, cogliendo il 20° posto assoluto ed imponendosi tra i Master. Hincapie ha corso la Cape Epic anche l’anno dopo, assieme a Christian Vande Velde (altro ex US Postal Service), ma i due americani non sono andati oltre un modesto 35° posto. 

Anche il danese Jakob Fuglsang ha corso due volte la massacrante gare a tappe sudafricana. Ma nel suo caso ha fatto il percorso all’inverso: prima la mountain-bike, poi la strada. Era il 2008 e Fuglsang vinse addirittura la Cape Epic in coppia con il belga Roel Paulissen. L’anno prima i due erano giunti secondi. Pochi mesi dopo il successo, Fuglsang lasciò l’off road per dedicarsi alla strada con la maglia della Saxo Bank

Nell’edizione 2019 tanti stradisti al “via”. Oltre a “Purito” Rodríguez, ci sono anche Alessandro Petacchi (179 successi nella sua carriera di stradista) e Francesco Chicchi (ex campione del mondo Under 23). Completano con successo la prova, ottenendo l’89° posto assoluto. Meglio di loro gli olandesi Erik Dekker (vincitore di un’Amstel Gold Race e di una Tirreno Adriatico) e Marten Tjallingi (3° alla Parigi-Roubaix del 2011), che finiscono al 36° posto, mentre il sudafricano Robert Hunter, vincitore di una tappa al Tour, e l’austriaco Rene Haselbacher, ex compagno di squadra di Rebellin, si devono accontentare del 124°. Partecipa anche il motociclista spagnolo Aleix Espargaró, protagonista di una brillante performance: in coppia con Ibon Zugasti ottiene il 29° posto assoluto. 

L’edizione 2020 è messa nel mirino anche da Alberto Contador e da Thomas Pidcock, ma a causa del Covid viene annullata. Nel 2021 il tedesco Lennard Kämna, che da junior vinse il campionato del mondo a cronometro (si è poi imposto nel tappone dell’Etna al Giro 2022), si piazza al 21° posto con il connazionale Ben Zwiehoff, suo compagno di squadra alla Bora-Hansgrohe, è 21°.

Il fascino dell’avventura conquista anche Gilberto Simoni. “Gibo” è al “via” della Cape Epic 2022 insieme a Massimo Debertolis, che fu campione del mondo Mtb Marathon nel 2004. La coppia si piazza al 77° posto assoluto (18° di categoria) con un distacco di quasi 10 ore dai vincitori, i tedeschi Georg Egger e Lukas Baum.

Sembrava dovesse decollare anche la coppia formata da Vincenzo Nibali e Fabio Aru, ma per il momento il sardo ha deciso di accantonare il progetto. Al via quest’anno, oltre a Nibali, ci sarà anche un altro grande ex stradista, l’olandese Niki Terpstra, vincitore della Roubaix nel 2014 e del Fiandre nel 2018, che correrà in coppia con il connazionale Gosse van der Meer. A proposito di olandesi, la Cape Epic balena da tempo nella mente di Mathieu Van der Poel, ma il campione olandese dovrebbe dare concretezza al suo sogno solo nel 2025, perché il prossimo anno metterà nel mirino la prova su strada dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Cape Epic 2023: le tappe

Prologo – 19 marzo: Meerendal Wine Estate (27 km, 750 m dislivello)

1.a tappa – 20 marzo: Hermanus – Hermanus (98 km, 2.550 m dislivello)

2.a tappa – 21 marzo: Hermanus – Hermanus (116 km, 1.850 m dislivello)

3.a tappa – 22 marzo: Hermanus – Oak Valley Estate (108 km, 2.600 m dislivello)

4.a tappa – 23 marzo: Oak Valley Estate – Oak Valley Estate (47 km, 875 m dislivello)

5.a tappa – 24 marzo: Oak Valley Estate – Lourensford Wine Estate (102 km, 2.450 m dislivello)

6.a tappa – 25 marzo: Lourensford Wine Estate – Lourensford Wine Estate (82 km, 2.300 m dislivello)

7.a tappa – 26 marzo: Lourensford Wine Estate – Val de Vie Estate (78 km, 2.400 m dislivello)