Pozzovivo pronto per la nuova stagione: «Sono in condizione, aspetto il Giro»

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Domenico Pozzovivo con la maglia della Intermarché al Giro d'Italia 2022
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Ripartirà dalla “Settimana Internazionale Coppi e Bartali” la stagione di Domenico Pozzovivo, da pochi giorni approdato alla Israel-Premier Tech. La sua avventura con la Intermarché-Wanty-Gobert si era conclusa alla fine della stagione scorsa con il mancato rinnovo del contratto e la ricerca di una squadra sembrava complicata per il quarantenne lucano, ma come ci ha raccontato lo stesso Pozzovivo, «tutto è bene quel che finisce bene».

Per lo scalatore di Policoro la stagione alla Israel sarebbe dovuta partire con la Tirreno-Adriatico ma è slittata a causa di un problema registrazione dell’UCI e della bronchite che ha colpito Domenico qualche settimana fa. «Fino adesso ho avuto contatti solo virtuali con la nuova squadra e con i miei compagni, con alcuni di loro ho già corso e ci siamo sentiti via messaggio, nell’attesa di rivederci di persona».

Fino ad inizio febbraio Pozzovivo era rimasto concentrato nella preparazione, senza distrazioni e senza pensare a quell’ingaggio che faticava ad arrivare: «Ho fatto anche dei ritiri e puntavo a raggiungere una condizione ottimale. Ad un certo punto ho iniziato a pensare che non ce l’avrei fatta a trovare una squadra; sono arrivato ad un bivio, con delle decisioni da prendere anche in base ai programmi di allenamento che avrei dovuto effettuare». Poi è partita la stagione e «ho pensato che avevo fatto un bel tentativo, da apprezzare, anche se non aveva avuto la fine sperata». A quel punto l’accordo con la Israel ha cambiato le carte in tavola: «Tutto è bene quel che finisce bene. Questa nuova avventura è uno stimolo a fare bene e anche una bella scarica di adrenalina».

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Presentazione di Domenico Pozzovivo alla Israel Premier Tech

All’ingaggio con la squadra israeliana Pozzovivo si è fatto trovare pronto: «La mia condizione è buona, avevo già iniziato ad allenarmi ed ero pronto per iniziare la stagione ai primi di febbraio. Mantenerla senza correre è più difficile, ma ho cercato di fare del mio meglio». Dopo la Coppi e Bartali, testa e gambe al Giro d’Italia che è uno degli obiettivi principali della stagione «dove cercherò di fare classifica». Da seguire con attenzione la quarta tappa, con l’arrivo a Lago Laceno, dove nel 2012 Pozzovivo ha vinto la sua unica tappa nella corsa rosa: «È il ricordo più bello della mia carriera. Su quella tappa non mi ero nascosto, avevo detto a tutti che volevo vincere e quando l’impresa è riuscita ero ancora più orgoglioso». Un aneddoto? «Conoscevo la strada come le mie tasche, tanto che ai miei tifosi e ai miei amici avevo detto precisamente il punto in cui avrei attaccato. Li ho trovati tutti lì ad incoraggiarmi e alla fine la sceneggiatura è andata proprio come l’avevo scritta e pensata». Il Giro non sarà l’unico obiettivo della stagione per Pozzovivo che vuole farsi trovare pronto anche per le ultime classiche di stagione in Italia, in particolare per Il Lombardia.

Una carriera, la sua, che è stata segnata da molti infortuni «puntualissimi a mettermi i bastoni tra le ruote». Il più grande rimpianto è quello di non essere arrivato sul podio del Giro d’Italia: nel 2018 Pozzovivo lo aveva quasi agguantato, ma una straordinaria impresa di Froome – che ironia della sorte oggi è suo compagno alla Israel – aveva posto fine al sogno. La tenacia e la determinazione dello scalatore lucano sono un esempio per i giovani: «A chi entra nel mondo del ciclismo dico di non perdere mai la passione e di trovare il modo di divertirsi sempre in bici. Prestazione e numeri sono importanti, ma alla base ci deve essere sempre la voglia di pedalare».

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Domenico Pozzovivo al Giro d’Italia 2022 con la maglia della Intermarché-Wanty-Gobert

Nel 2019 Pozzovivo era stato vittima dell’ennesimo brutto incidente, durante una seduta di allenamento, e ancora oggi si definisce «fortunato perché sono qui a raccontarlo». La sicurezza sulla strada è un tema importante che le morti di Michele Scarponi e Davide Rebellin ci ricordano ogni giorno: «Quando ho iniziato a correre, era un problema che non c’era. A partire dall’investimento di Scarponi è stata un’escalation. Ci vuole più responsabilità e un’educazione che parta dal basso, dalle scuole e dall’esame della patente. Dobbiamo far capire che tutti hanno il diritto di frequentare le strade in sicurezza, ci vuole rispetto».

Lucano, Pozzovivo ha mantenuto saldo il legame con la sua terra: «Con il passare degli anni, inizi a pensare alle tue radici e casa ti manca molto di più, rispetto all’inizio della carriera. Impari ad apprezzare le tue origini, la genuinità della tua terra». E quando torna a casa, oltre che alla famiglia, Pozzovivo ritrova anche l’amato pianoforte: «Prima dell’incidente che mi ha privato della sensibilità di due dita, lo suonavo; ora lo strimpello. Oltre alla musica, mi piace anche la politica, seguo i talk e mi documento sui giornali». E poi l’altra sua grande competenza: «Tra le mie passioni anche le meteorologia; in gruppo tutti lo sanno, tanto che spesso mi chiedono consulenze durante le gare per le previsioni della giornata».