La risposta di Colnago alle critiche di Boonen: «Offriamo a Pogacar e alla UAE le migliori bici. Invitiamo il belga a testare le nostre V4Rs»

Pogacar
Tadej Pogacar al Tour de France 2022 in sella alla sua Colnago (foto: SprintCyclingAgency)
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Avevano destato molto scalpore le parole al podcast Wielerclub Wattage di Tom Boonen contro le bici Colnago. Secondo l’ex ciclista belga «se Pogacar invece che su una Colnago gareggiasse con altri marchi di biciclette andrebbe due chilometri orari più veloce e sarebbe imbattibile». Boonen è infatti convinto che Colnago produca buone biciclette ma ormai di vecchia scuola e questo avvantaggia i ciclisti che optano per altri marchi che hanno optato maggiormente per la tecnologia e la modernità.

Non si è fatta attendere la risposta dell’azienda italiana, che si è offerta di portare, a proprie spese, il belga e i suoi colleghi a guidare e testare le bici V4Rs utilizzate dai team sponsorizzati da Colnago presso la sede italiana dell’azienda. E li invita anche a partecipare a un dibattito pubblico sull’analisi dei dati che hanno portato Boonen ad affermare tali frasi e quelli forniti da Colnago sul white paper della bici.

«Le prestazioni dell’UAE Team Emirates sono una priorità per Colnago. Di conseguenza, abbiamo investito milioni di euro e molto tempo nello sviluppo delle loro biciclette – ha affermato Nicola Rosin, CEO di Colnago – Lavoriamo fianco a fianco con le squadre, prima per capire le esigenze che hanno, poi per garantire che ciò che stiamo offrendo sia il meglio in assoluto disponibile. Ovviamente siamo quotidianamente in contatto con i team e non abbiamo sentito una sola lamentela sulla competitività delle nostre bici. In effetti, sono entusiasti del materiale che abbiamo fornito finora».