L’omaggio di Firenze a Sconcerti: c’era anche Bicisport con il suo libro sulla Roubaix di Moser

Sconcerti
A sinistra, Alessandra Giardini durante la cerimonia dedicata a Mario Sconcerti a Palazzo Vecchio. A destra, la copertina del libro della Compagnia Editoriale "Con Moser da Parigi a Roubaix"
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C’erano la moglie Rosalba e la figlia Martina, ma c’erano anche tutti o quasi i figli adottivi di Mario Sconcerti, i suoi giornalisti, quelli che ha fatto crescere senza mai invidiare il loro talento (e questa è una grande qualità per un direttore) anzi incoraggiandolo. Tutti nella sua Firenze, nella magnificenza del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dove un bel giorno Mario e Rosalba si erano sposati. 

C’erano le istituzioni per l’omaggio formale che formale non è stato: il sindaco Dario Nardella, il presidente della Toscana Eugenio Giani, e poi il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Figc Gabriele Gravina, il presidente degli allenatori Renzo Ulivieri e quello della Lega Pro Matteo Marani. Il sindaco Nardella ha annunciato che Firenze intitolerà a Sconcerti un impianto sportivo della sua città. Giani ha ricordato che Sconcerti è stato l’ultimo a portare un trofeo alla Fiorentina, la Coppa Italia del 2001. A Roberto Mancini, che Mario aveva lanciato come allenatore quando ancora non aveva il patentino – una delle sue fulminee intuizioni – gli ha dedicato un commosso ricordo.

Gravina ha accolto la proposta lanciata dal Corriere dello Sport-Stadio di dare a Sconcerti, che del quotidiano sportivo è stato direttore dal 1995 al 2000, dopo essere cresciuto nella redazione di Firenze da ragazzo, la qualifica ad honorem di Direttore Tecnico. Due parole che lo raccontano perfettamente, direttore e tecnico. 

Tra i ricordi divertiti e grati di chi lo ha avuto come amico, come compagno di viaggio e come maestro, di chi ha voluto questo pomeriggio grandioso e raccolto insieme, e i video irresistibili in cui Mario spesso cantava, come faceva nei momenti più veri e più privati, il pomeriggio di Firenze è stato anche un viaggio fra calcio e ciclismo, le due passioni più profonde di Sconcerti, oltre a quella per le donne della sua vita, Rosalba e Martina, e le tante giornaliste che ha lanciato, convinto che le donne in questo mestiere avessero una marcia in più. Alessandra Giardini, che lo ha avuto come maestro a Stadio, e che proprio Sconcerti mandò per la prima volta a seguire il suo amato ciclismo, ha letto dal palco un estratto dal libro della Compagnia EditorialeCon Moser da Parigi a Roubaix – Racconto di un fantastico viaggio sulle pietre dell’inferno (1978)” (che i lettori di Bicisport hanno già potuto leggere).

Sconcerti, grande amico del nostro direttore Sergio Neri, ha collaborato fin dall’inizio con Bicisport e continuava a leggerlo di notte, il suo momento preferito, mandando messaggi, complimenti e consigli. Roberto Poggiali – che era in camera con Moser e che conosceva Mario da quando era piccolo, grazie al papà Adriano – ha ricordato come nacque quel libro. Pagine di storia, di memoria, e di un’eredità che non finirà mai.