Prestigio Bicisport 2023 / Buratti, De Pretto, Villa, Persico e Dapporto: ecco i cinque favoriti per la vittoria finale

Buratti
Nicolò Buratti vincitore del Gran Premio di Capodarco 2022 (foto: photors.it)
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Ormai ci siamo: sabato, in contemporanea sulle strade della Firenze-Empoli e della Coppa San Geo, scatta il Prestigio Bicisport. Saranno 29 le prove al termine delle quali si conosceranno i vincitori, nella classifica individuale e in quella a squadre, sia della graduatoria generale che di quella riservata ai corridori e alle formazioni non continental.

La redazione ha deciso di puntare su questi cinque nomi: Nicolò Buratti, Davide De Pretto, Davide Persico, Giacomo Villa e Davide Dapporto. Atleti di assoluto livello, che fanno parte del giro della nazionale o che (nel caso di Villa) potrebbero entrarci da un momento all’altro. Accomunati più o meno dalle stesse caratteristiche: resistenti e veloci, adatti perlopiù alle prove di un giorno. E’ naturale che a giocarsi il Prestigio siano corridori del genere, visto il disegno della maggior parte delle prove del calendario italiano.

Nicolò Buratti

Essendo rimasto nella categoria, il vincitore uscente del Prestigio viene considerato di diritto il favorito principale per la riconferma. Nel 2022 ha esultato praticamente ovunque e in qualsiasi modo: contro il tempo nel prologo della Carpathian Race e nella cronometro a squadre del campionato italiano, al termine di una volata ristretta a Poggiana, di potenza pura a Capodarco, con una stoccata a La Torre e nell’ultima frazione del Giro del Friuli.

E’ al quarto anno tra gli Under 23 e per la prossima stagione ha già il contratto in tasca con la Bahrain-Victorious, di cui il Cycling Team Friuli è diventato il vivaio. Il suo obiettivo più grande potrebbe essere il mondiale: nel 2022, a Wollongong, ha chiuso 23° e migliore degli azzurri, ma una foratura che lo ha costrinto ad un lungo inseguimento lo ha privato delle energie necessarie per seguire l’azione decisiva. Non è da escludere che il suo calendario preveda soltanto gare di prima fascia, tra prove internazionali riservate ai dilettanti e qualche esperienza coi professionisti: puntare più sulla qualità che non sulla quantità, insomma. Di certo riconfermarsi non sarà facile: avrà addosso gli occhi di tutti.

Davide De Pretto

Nella passata stagione ha dimostrato di avere quella continuità di rendimento che invece è mancata a Guzzo, suo compagno di squadra alla Zalf e secondo lo scorso anno nel Prestigio dopo aver trascorso parecchi mesi al comando della classifica generale. De Pretto è stato una delle rivelazioni del 2022. Le vittorie sono state tre: Dinucci, San Giuseppe e Monte Cengio. Ma sono soprattutto alcuni piazzamenti ad avergli fatto guadagnare credito in ambito internazionale: sesto al Piva, quarto al Belvedere, ottavo al Liberazione, terzo nella prova in linea dei campionati europei, secondo a Capodarco.

Come Buratti, anche De Pretto approderà nel World Tour a partire dal 2024, lui con la maglia della Jayco-AlUla. Sulla carta la Zalf ha probabilmente l’organico più valido e quindi una presunta superiorità numerica in certi frangenti di gara dovrebbe tornare sicuramente utile ai leader del team veneto. A differenza almeno di Buratti, Persico e Dapporto, De Pretto si destreggia bene anche nelle salite più impegnative (infatti primo sul Monte Cengio, secondo nella Bassano-Monte Grappa e sesto nella classifica degli scalatori del Giro d’Italia): ad oggi non si vedono controindicazioni ad una grande stagione da parte sua.

Giacomo Villa

Pochi ma significativi, i piazzamenti raccolti da Giacomo Villa nella passata stagione: undicesimo a San Vendemiano, quindicesimo al Marmo, quattordicesimo al campionato italiano, secondo nella Freccia dei Vini. Poi, dal quinto posto centrato a Capodarco, la sua annata ha preso decisamente una piega diversa: di nuovo quinto alla Ruota d’Oro, sesto al Piccolo Lombardia, primo per distacco a San Daniele del Friuli davanti a Busatto, Nessler e Buratti. Come per De Pretto, il terzo anno nella categoria potrebbe essere quello buono per Villa per cercare la definitiva consacrazione, anche nel Prestigio. Il suo è un nome ancora relativamente nuovo, ma i risultati di pochi mesi fa non possono essere considerati inaffidabili.

Forse è meno scattante di Buratti e meno veloce di Persico, ma in compenso sembra più solido in salita e proprio per questo motivo si misurerà anche nella classifica generale di alcune brevi corse a tappe, quelle che non prevedono salite per lui proibitive, quelle lunghe e dure. Alla Biesse-Carrera si respira un’aria buona, ci sono almeno altri due o tre corridori di primo piano che proveranno a regalare al team lombardo una bella stagione. In teoria, il nono posto e i 33 punti centrati lo scorso anno sono destinati ad aumentare.

Davide Persico

La stagione di Davide Persico era cominciata sotto i migliori auspici: terzo alla San Geo e alla Youngster Coast Challenge, in Belgio; primo alla Milano-Busseto, dopodiché di nuovo terzo nella Vicenza-Bionde; e poi altre due affermazioni, al Porto e all’Amleto Giarola. Ma il filotto di risultati si è interrotto sul più bello, probabilmente a causa di carichi di lavoro esagerati in altura (a Livigno) in vista del Giro d’Italia. Per rivedere Persico davanti c’è voluto prima il Giro del Friuli e poi la Coppa d’Inverno, secondo alle spalle di Epis nell’ultimo appuntamento della sua annata.

Quella che sta per iniziare sarà per lui la quarta tra gli Under 23: decisiva è dir poco. La Colpack-Ballan è pronta a supportarlo al meglio e giustamente sarà uno dei leader – forse il principale per esperienza e palmarès – dei bergamaschi. Ha le caratteristiche ideali per brillare nel Prestigio, non a caso lo scorso anno chiuse ottavo a 38 punti nonostante le diverse battute a vuoto. E’ in grado di vincere le volate di gruppo e quelle a ranghi ristretti. Che Marino Amadori, solitamente striminzito nei giudizi, consideri Persico un atleta dal valore internazionale vorrà pur dire qualcosa.

Davide Dapporto

Per Davide Dapporto vale – almeno parzialmente – il discorso fatto per Persico: è del 2001, dunque all’ultima stagione tra gli Under 23, e col vento che tira oggi è meglio evitare di entrare a far parte degli elite. La nuova Technipes-InEmiliaRomagna ha in lui uno dei senatori e l’atleta di riferimento del blocco dei più giovani (intorno a lui graviteranno Collinelli, Masoni, Montefiori, Umbri e Sergiampietri). Il profilo è quello ideale: esperto, mediamente resistente, piuttosto scattante e svelto allo sprint. Deve, tuttavia, dimostrarsi all’altezza di quegli impegni internazionali che per il momento ha soltanto assaggiato, visto che fino allo scorso anno la formazione diretta da Coppolillo faceva fatica a schierarsi alle classiche internazionali di aprile.

Il 2022 è stato comunque importante per lui: quinto alla San Geo, sesto a Reda, quarto al Matteotti, terzo a San Giovanni Valdarno, settimo alla Zappi, sesto nell’ultima tappa del Giro, nono all’italiano, quarto nella generale del Veneto con due tappe sfiorate, settimo al Città di Brescia, terzo alla Freccia dei Vini e a Briga, quinto sul Monte Cengio. L’anno scorso fu il primo dei non continental, risultato che quest’anno non potrà riconfermare dato il salto di categoria della squadra. Ma se soltanto alcuni di questi piazzamenti si tramutassero in vittorie, allora Dapporto potrebbe lecitamente puntare in alto.