La soddisfazione di Malagò: «Il Giro a Roma? Una grande opportunità. Quest’anno seguo Consonni da molto vicino»

Malagò
Giovanni Malagò, presidente del Coni, alla presentazione del Gran Finale di Giro d'Italia a Roma
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È stato presentato oggi il Gran Finale del Giro d’Italia 2023 a Roma alla presenza di importanti cariche politiche e sportive. Tra i presenti al Campidoglio, oltre al sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, che ha speso parole di apprezzamento verso la scelta di RCS Sport di far tornare la corsa rosa nella Città Eterna.

Malagò, un’opportunità importante per la città.

«Come sapete tutti io vivo e lavoro proprio a Roma e troppo spesso la città è stata ignorata dai grandi eventi sportivi e non solo. Abbiamo gli Internazionali di Tennis, siamo riusciti a portare alcune partite degli Europei di Calcio e la Formula E è diventato un appuntamento fisso nel calendario. Il ciclismo per varie ragioni non ha mai trovato lo spazio che meritava, ma le cose stanno migliorando».

Cosa significa portare il Giro d’Italia a Roma?

«Significa mostrare al mondo le potenzialità della città, la forza di un grande evento come il Giro, far capire che a Roma e nel ciclismo si può e si deve investire. E poi anche dare un segnale alla cittadinanza: la mobilità sostenibile è possibile anche in una città complicata e all’apparenza inaccessibile come Roma».

Roma con il Giro come Parigi con il Tour?

«Non solo il paragone tra i due grandi Giri. Vorrei che Roma diventasse come Parigi anche dal punto di vista della pulizia delle strade, del decoro urbano, della possibilità di muoversi in bici ogni giorno per andare a lavorare. Meglio tardi che mai, ma cogliamo questa opportunità e non facciamocela scappare».

Qual è il suo rapporto con il ciclismo?

«Fin dai tempi della scuola il ciclismo ha fatto parte della mia vita. Prima in radio, poi con la televisione in bianco e nero, giocando sulla spiaggia con le biglie dei grandi ciclisti. E infine, crescendo e con la carica che attualmente ricopro, è diventato centrale nel mio lavoro. Il ciclismo ha regalato, regala e continuerà a regalare tante soddisfazioni allo sport italiano».

Le prime medaglie dell’anno sono già arrivate dalla pista…

«Se i due quartetti dell’inseguimento a squadre ci hanno abituato bene, grandissimi complimenti vorrei farli a Simone Consonni che si è sostituito a Viviani conquistando un oro nella corsa a punti e un argento nell’Omnium e un altro argento nella Madison. Un ragazzo che fa della multidisciplina il suo pane quotidiano e che dimostra a tutti, ogni giorno, che alternare strada e pista è possibile».