EUROPEI SU PISTA / Cassani fa i complimenti a Villa: «Azzurri vicini alla perfezione»

Cassani
Davide Cassani in una foto d'archivio
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Potrebbe portare rancore, avere il dente avvelenato nei confronti della Federazione che lo ha sollevato dal suo incarico senza nessun riguardo. Invece Davide Cassani ha la maglia azzurra tatuata sulla pelle, e vive i successi del suo gruppo (dire ex gruppo non si può…) come se fosse ancora lì con loro, sulla pista di Grenchen. Leggete cosa ha scritto l’ex ct azzurro su Facebook a proposito dei risultati che arrivano dagli Europei su pista.

«Forse la vittoria del quartetto azzurro poteva anche essere scontata ma non del tutto, ma la vittoria di Consonni nell’individuale a punti è veramente un grandissimo risultato. Si sapeva che Simone era un frutto quasi maturo, che stava lì lì per inorgoglire l’albero che l’aveva prodotto ma, si capisce, la maturità viene soltanto con i grandi risultati e probabilmente su Consonni poteva ancora esistere qualche piccolo dubbio». Quando si è grandi non si ha paura di dare i meriti ad altri. «Attenzione, ho sempre creduto nelle doti di Consonni e più di me il CT della pista Marco Villa, infatti è pedina fissa del quartetto olimpico, ma non avevo mai visto un Consonni così forte e determinato in una gara individuale. Ieri è stato davvero impeccabile. Partito non benissimo è riuscito, nel corso della gara, a prendere il sopravvento e stracciare gli avversari con una superiorità netta. Un grande».

Dato a Consonni quel che è di Consonni, Cassani ha poi parlato del quartetto dei miracoli. «Il quartetto invece ormai ha poche cose da dimostrare, siamo vicini alla perfezione. Un miracolo di tenuta, di comprensione, di onestà agonistica e di simpatia che viaggia con i quattro, anzi i cinque perché ai quattro campioni olimpici (Lamon, Consonni, Milan, Ganna) si è aggiunto Manlio Moro, un giovane che non ha alcun problema a tenere il ritmo degli altri quattro. Sarebbe riduttivo dire che su tutti spicca il contributo di Ganna perché una squadra non è mai uno solo e Filippo non basterebbe se gli altri non fossero alla sua altezza. Certamente un principe ci vuole in una gara a squadre ma se lui è Re lo sono anche gli altri».

Davide insiste a fare i complimenti all’uomo che ha creato questo gruppo con una dedizione senza pari. «Un gruppo davvero straordinario con un CT, Marco Villa, impeccabile nell’aver creato un ambiente dove ognuno porta il proprio contributo per il bene comune. La capacità del CT, oltre che tecnica, è proprio quella di offrire ai nostri campioni un settore dove loro possono vincere divertendosi. Ha creato un ambiente ideale. Viviani, Ganna, Milan, Consonni solitamente corrono e vincono su strada ma appena possono si rituffano in pista perché sanno di tornare a “casa loro”. Siamo l’unica nazione che è capace di schierare ottimi stradisti e vincere mondiali e Olimpiadi. Sapete perché? Perché questi ragazzi, cresciuti anche grazie alla pista, riescono a “evadere” dalla routine della strada ritagliandosi quello spazio che alla fine porta loro vittorie e miglioramenti, anche su strada. In pratica fanno come Van Aert e Van Der Poel. I nostri con la pista, loro con ciclocross e MTB».