Addio a Luciano Armani: batté Merckx a Marsiglia al Tour del ’71

Luciano Armani
Luciano Armani è morto a 82 anni
Tempo di lettura: 2 minuti

È morto a 82 anni Luciano Armani. Un altro campione che ci lascia, un altro lutto per l’Emilia-Romagna che in meno di un anno ha perso Arnaldo Pambianco, Ercole Baldini, Vittorio Adorni e adesso il suo amico e concittadino Armani. Professionista dal 1965 con la Bianchi, Armani passò l’anno dopo alla Salvarani, poi alla Salamini-Luxor, alla Faema e alla Scic, dove correva proprio con Adorni. Vinse 17 corse tra i professionisti, tra cui una tappa al Tour, due tappe al Giro d’Italia, la Coppa Sabatini nel 1965, il Giro di Sardegna, la Coppa Placci nel 1967 e il Gran Premio di Monaco nel 1967, il Giro delle Tre Province a Camucìa nel 1968, la Milano-Torino del 1970.


Era nato a Felegara di di Medesano, in provincia di Parma, il 12 ottobre 1940. Al primo anno tra i professionisti aveva subito vinto la tappa di Maratea al Giro d’Italia dopo la retrocessione di Vito Taccone che nella volata lo aveva superato danneggiandolo scatenando il verdetto della giuria; Armani aveva ottenuto il 35° posto finale. Ad ottobre vinse la Coppa Sabatini davanti a Graziano Battistini e Ugo Colombo. L’anno seguente, passato alla Salvarani, vinse in solitaria la tappa di Bastia alla Parigi-Nizza e a maggio fu secondo al Campionato di Zurigo alle spalle di Italo Zilioli. Nel 1967 corse per la formazione di Parma Salamini-Luxor TV: a febbraio vinse il G.P. de Monaco e a marzo il Giro di Sardegna; nello stesso mese fu primo alla Coppa Placci.


Nel ’68 passò alla Faema vincendo il Giro delle Tre Provincie, fu secondo al Trofeo Laigueglia alle spalle di Dancelli, al Giro di Sardegna venendo però poi squalificato per una positività ed alla Coppa Bernocchi superato da Bitossi. L’anno successivo con la maglia della Scic fu la spalla del suo amico Adorni: vinse la Lisbona-Porto e la prima tappa del Giro di Svizzera. Quell’anno andò in azzurro ai Campionati del Mondo di Zolder. Nel 1970 Armani vinse la Genova-Nizza e la Milano-Torino. Al Giro d’Italia, nella tappa conclusiva da Dobbiaco a Bolzano, staccò tutti sulla Cima Coppi, il Pordoi, arrivando al traguardo con quasi tre minuti di vantaggio sugli inseguitori.

Ma il suo racconto preferito era quella volta che batté niente meno che Eddy Merckx in volata: era una tappa del Tour de France del 1971, erano andati in fuga all’inizio della giornata e Armani vinse lo sprint ristretto dopo 245 km corsi alla straordinaria media di 45,351 km/h, anche grazie al mistral che soffiava forte a favore. Era il 10 luglio e la tappa era la Orcières-Merlette-Marsiglia. Il 1972 fu la sua ultima stagione con la Scic, l’anno dopo la sua ultima tra i professionisti con la GBC-Sony-Furzi. Poi aveva lasciato il mondo del ciclismo, lavorò nel settore della vendita di auto.