Apoteosi van der Poel a Hulst: debutta nella stagione di ciclocross vincendo per distacco

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Un’apoteosi. Arriva primo, da solo, tra gli applausi del suo pubblico in delirio: Mathieu van der Poel vince al debutto, nella «sua» Hulst. Al termine di una gara eccezionale, in cui ha dato l’ennesima dimostrazione del suo talento: sono 143 in tutto le sue vittorie nel fango, 29 in prove di Coppa del Mondo. E a Hulst sono 5 vittorie in 8 edizioni: un dominio assoluto.

«È passato molto da quando ho vinto l’ultima volta nel cross, sono molto contento della mia forma, ho fatto solo qualche errore tecnico. Sono contento di essere tornato». Era dal 31 gennaio 2021 che il talentuoso figlio e nipote d’arte non vinceva nel ciclocross, complici i problemi alla schiena che avevano tagliato troppo presto la sua passata stagione sul fango. Ma dal 2011 a oggi, per 10 volte su 12 Mathieu ha vinto il suo primo cross stagionale: nelle due occasioni in cui non ha trionfato, è stato secondo l’anno scorso a Dendermonde e terzo nel 2015 a Koksijde. Straordinario.

Oggi (penalizzato proprio dal fatto di aver corso soltanto un cross e mezzo nell’ultima stagione) partiva in quarta fila, lo abbiamo visto scatenato già nel primo giro, quando è riuscito a prendere velocemente la testa prima di ribaltarsi in salita. Altra scivolata a inizio secondo giro: van der Poel scala al sesto posto, dietro anche al campione del mondo Tom Pidcock, partito con cautela dalla seconda fila. Per Mvdp, che è tornato sabato scorso da un periodo di lavoro su strada al caldo della Spagna, il primo allenamento con la bici da cross è stato esattamente una settimana fa. Per questo nella prima parte della gara ha alternato momenti a tutta ad altri in cui sembrava incepparsi. Il punto chiave al quarto giro, quando Pidcock – in testa – si è piantato su un muretto e Mvdp lo ha sorpassato in velocità. Da lì in poi, a parte qualche scivolata superata in scioltezza, van der Poel ha aperto il gas e ha scavato il vuoto dietro di sì. All’ultimo giro, poi, Pidcock, che sabato aveva ottenuto la sua prima vittoria in maglia iridata e ormai sembrava sicuro del secondo posto, in discesa ha preso un paletto e ha rovinato irrimediabilmente la ruota, in un punto lontano dalle tende dei team: per un po’ è andato a piedi, poi si è ritirato. Secondo il belga Laurens Sweeck, che ha preso la testa della classifica di Coppa del Mondo, terzo il suo connazionale Eli Iserbyt, che in Coppa lo segue staccato di 4 punti. Trentaquattresimo Gioele Bertolini.

Dominio Pieterse nella gara femminile

La gara femminile – sotto la pioggia – si è chiusa con un’altra vittoria, la seconda consecutiva in Coppa del Mondo dopo quella della settimana scorsa a Overijse, di Puck Pieterse. Podio tutto olandese completato dalla leader della classifica generale Fem van Empel, che dopo una caduta si è accontentata del secondo posto a 42 secondi dalla Pieterse, e da Shirin van Anrooij. Tutte e tre olandesi, tutte e tre del 2002. Anche la vincitrice è caduta: nel penultimo giro, esattamente nello stesso punto di van Empel. La fortuna per lei è stata che è riuscita a proseguire velocemente e non ha avuto problemi con la bicicletta. Ha quindi mantenuto il suo vantaggio. Nella fase finale poi Pieterse è scivolata ancora, sempre nello stesso punto, ma è risalita velocemente in sella alla sua bici. «Sono stata fortunata», ha riconosciuto alla fine. La valtellinese Valentina Corvi ha chiuso ventisettesima: al debutto fra le élite, a 17 anni, studentessa al liceo scientifico di Tirano, è stata dunque la migliore (oltre che la più giovane) delle italiane.