Franco Vita ci ha lasciato: è morto a 90 anni il tuttofare del ciclismo italiano

Franco Vita, scomparso oggi all'età di 90 anni (foto: Federciclismo)
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Aveva compiuto 90 anni il 3 ottobre, Franco Vita, che questa mattina ci ha lasciato nella sua abitazione di Vecchiano, in provincia di Pisa. Una morte improvvisa di una figura che ha messo la propria vita a disposizione del ciclismo. Da storico autista del c.t. Alfredo Martini a meccanico, passando per il ruolo direttore sportivo. Un vero e proprio tuttofare conosciuto e amato da tutti, per la sua onestà e schiettezza. Vita, partito dall’ambiente del dilettantismo toscano, è salito sull’ammiraglia della Ferretti e della Sammontana, tra gli anni ’60 e ’70. Poi, dal 1975, è stato al fianco dei commissari tecnici della nazionale: Alfredo Martini, Franco Ballerini, Paolo Bettini, Davide Cassani.

Un uomo conosciuti da tutto il ciclismo azzurro, che oggi lo piange e ricorda la sua grandezza. Il presidente della Federazione, Cordiano Dagnoni, lo ha ricordato con queste parole: «E’ un grande dispiacere per tutto il mondo del ciclismo. L’ho sempre incontrato alla guida dell’auto dei CT, prima con Alfredo Martini, poi con Antonio Fusi, Franco Ballerini, Paolo Bettini e Davide Cassani. Franchino, come lo chiamavano tutti, era sempre sorridente e con quel piglio tipico dei toscani. Personalmente ho un bellissimo ricordo, così come quando sono stato eletto presidente fu uno dei primi a complimentarsi con me». Dagnoni conclude: «Nell’ambito azzurro un successo dietro l’altro, lui alla guida dell’ammiraglia: 44 mondiali disputati, dieci medaglie d‘oro con i vari campioni che diventano 16 con quelle d’argento. Dal 1975 (primo mondiale con il compianto Alfredo Martini alla guida della Nazionale), Franco Vita non ha perso un mondiale nel suo ruolo, come dire, di factotum della Nazionale italiana. Insomma, una vera e propria istituzione».