Eddy Merckx incorona Evenepoel: «Questa volta ha vinto alla Merckx»

Merckx
Eddy Merckx alla Grand Départ del Tour de France 2019 (foto: A.S.O./PaulineBallet)
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Eddy Merckx non lo ha mai amato. Una ragione potrebbe essere che di tanti nuovi Merckx con i quali lo abbiamo afflitto, Remco Evenepoel potrebbe essere davvero quello più vicino al cannibale originale. Ha vinto da solo, per distacco. Come aveva fatto Julian Alaphilippe, suo gregario di lusso all’ultima Vuelta di Spagna, nei due Mondiali vinti uno dopo l’altro, a Imola e a Lovanio. Ma un distacco così – 2 minuti e 21 secondi – non si vedeva da decenni. Un vincitore così giovane – Remco è un Under 23 – non c’era da quasi trent’anni, da Lance Armstrong a Oslo. 

Fra i mille complimenti piovuti su Remco Evenepoel dopo il trionfo dei mondiali di Wollongong stavolta è arrivato anche quello di Eddy Merckx, ai suoi tempo tre volte campione del mondo tra i professionisti. «Potere usare tutti i superlativi. Remco se lo merita. Questa volta ha corso certamente alla Merckx – ha detto Eddy ai colleghi di Het Nieuwsblad. Addirittura entusiasta – Incredibile come ci sia riuscito. Già a cinquanta chilometri dal traguardo ho detto ad Axel (suo figlio, ndr): vincerà Remco! È diventato molto grande. È migliorato in tutti i sensi: fisicamente, ma anche mentalmente. Soprattutto l’ultimo anno. Ed è così che si arriva al Remco Evenepoel di oggi: osa correre, non aspetta uno sprint».

Merckx ha visto una squadra belga tutta forte. «E’ stato fantastico anche quello che hanno fatto, hanno corso saggiamente. Erano in tutte le fughe. E poi è arrivato Evenepoel che aveva valutato bene le sue forze. È fantastico: Liegi-Bastogne-Liegi, la Clásica San Sebastian, la Vuelta e ora campione del mondo in questo modo. Questo fa di lui l’uomo dell’anno. È  un gran bel campione del mondo. Se dovrebbe andare al Tour l’anno prossimo? Deve sentirselo da solo. Ma ha regalato a me e a tutto il Paese una fantastica mattinata».