Ma il Coni saprà togliere il fango dalla Federciclo?

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Giovanni Malagò, presidente del Coni, in una foto d'archivio
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Nulla è trapelato su quanto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, abbia elaborato sulla vicenda delle provvigioni federali. La dilatazione dei tempi di intervento ed i precedenti, fanno temere il desiderio che la vicenda con il tempo in un nulla di fatto. Ma questa sarebbe l’ipotesi peggiore per una Federazione costretta ad essere screditata e delegittima per i prossimi tre anni.

L’ipotesi dell’errore di trascrizione non può essere accettata se è vero che l’8 agosto la vice presidente ha denunciato il falso inserimento nel verbale del famoso punto 3.6 e l’indomani è stato regolarmente inviato il verbale con il punto incriminato con l’informazione falsa che era stato approvato.

E comunque se si fosse trattato di un errore perché non riconoscerlo subito pacificamente, quando invece si è aspettato altri venti giorni per rimettere tutto in discussione dopo la pressione dei giornali e con versioni spesso contraddittorie?

E’ possibile che Malagò voglia aspettare la riunione della giunta Coni il prossimo 15 settembre, ma il ritardo nell’azione è quanto mai inopportuno e se prima si dovesse muovere una Procura della Repubblica il Coni avrebbe rimediato un’altra brutta figura. Una volta la giustizia sportiva era pronta ad intervenire ed a fugare sul nascere ogni sospetto.

Questa lunga esposizione mediatica negativa e la possibilità che il Coni intervenga il 15, quando la nazionale è impegnata in Australia per i campionati del mondo, non depone certo a favore di un movimento che è già da tempo alla berlina.Ma il coni saprà togliere il fango dalla Federciclo?