Vuelta di Spagna 2022 / Le pagelle della 10ª tappa: Roglic, non basta un super finale. Assurdo Almeida: sbaglia strada

Evenepoel
Remco Evenepoel in maglia rossa alla Vuelta di Spagna 2022
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L’ultima volta che un belga aveva vinto una crono alla Vuelta era il 1987 e lui era Jean-Luc Vandenbroucke. Ma quello era un prologo. L’ultima volta che un belga alla Vuelta aveva vinto una crono vera e propria era il 1979, e lui era Fons de Wolf. Ventun anni più tardi, a 35 km da casa sua, nasceva un bambino destinato a cambiare molte storie, compresa questa. Era figlio di Patrick, corridore professionista che aveva disputato un solo grande Giro in carriera, la Vuelta del 1993, chiudendolo al 113° posto, e di Agna Van Eeckhout, parrucchiera a Schepdaal, nelle Fiandre. Lo chiamarono Remco, e fecero tutto il possibile per tenerlo lontano dal ciclismo. Inutilmente. A ventidue anni indossa la maglia di leader di un grande Giro con 2’41 sul secondo dopo le prime 10 tappe. E la crono piatta lunga quasi 31 chilometri che ci portava da Elche, famosa per le sue palme da datteri, ad Alicante, affacciata sul Mediterraneo, è stata la sua prima vittoria di tappa in un grande Giro. Il giorno prima ci aveva raccontato che vincere una tappa era il suo vero obiettivo di questa Vuelta di Spagna 2022: non gli abbiamo creduto, e a maggior ragione non possiamo credergli adesso. Siamo a metà corsa, ma è già molto sua.

Remco Evenepoel 10 – Mostruoso. Era la prima crono individuale da quando è diventato campione belga due mesi fa. Per poco non ha preso Mas. Voleva vincere la tappa, ha dato 48 secondi a Roglic andando ai 55,7 di media. Con questo fanno 12 successi nel 2022, 34 in carriera. E per la QuickStep è la vittoria numero 40 quest’anno.

Primoz Roglic 8 – Ha vinto le ultime 4 crono che si sono disputate alla Vuelta, ma questa la perde. Corre alla grande l’ultima parte: negli ultimi 10 chilometri guadagna i 12 secondi che rifila a Cavagna, ma non gli basta, e per la prima volta perde una crono in Spagna. In più la Jumbo-Visma perde pezzi: dopo Kuss, anche Affini. Lo sloveno in compenso si issa al secondo posto.

Remi Cavagna 9 – A lungo in testa, poi arrivano i fenomeni (primo fra tutti il suo capitano, Evenepol) e deve farsi da parte: chiude terzo, a un minuto esatto da Remco. E’ nato a Clermont-Ferrand, nell’Auvergne, la città della Michelin: da bambino correva a piedi, poi ha scelto la bici, preferibilmente quella da crono. Lo scorso dicembre, durante un ritiro precampionato in Spagna, ha subìto la frattura di una vertebra lombare: ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico. A giugno è arrivato secondo a cronometro ai campionati nazionali francesi alle spalle di Bruno Armirail.

Enric Mas 7,5 – Già due volte secondo alla Vuelta, nel 2018 e l’anno scorso, a metà gara è sul podio. Regolare, costante. Perfetto il suo racconto della crono dopo la crono: «Remco volava». Non c’è molto altro da dire.

Miguel Angel Lopez 7 – Una buona crono per il colombiano dell’Astana: prende Hindley che era partito due minuti prima di lui e chiude nono, davanti a Mas. Ottavo posto nella generale, ma a quasi 4 minuti dal podio. Un’enormità.

Joao Almeida 4 – Sbaglia strada nel finale, prende la deviazione per le ammiraglie: mancanza di lucidità per stanchezza, forse, comunque un errore gravissimo che gli fa perdere come minimo 15 secondi. E’ settimo in classifica generale, ma il distacco da Remco (6’45) è abissale. E ha un rivale anche in casa: Juan Ayuso (voto 6) è davanti a lui (5°) a 4’53 dalla maglia rossa ma nella crono ha pagato anche lui. Normale, a 19 anni.

Carlos Rodriguez 7,5 – Il ragazzo di Almuñécar sente l’aria di casa: primo della Ineos in una crono in cui lo squadrone inglese piazza lui al quarto posto, Sivakov quinto e Geoghegan Hart ottavo, si conferma lo spagnolo rivelazione del Giro con il quarto posto in classifica generale: e Mas non è così lontano.

Jay Vine 2 – Se non avete visto il pigiama bianco a pois blu che ha avuto il coraggio di indossare l’australiano dell’Alpecin durante la crono, andatevi a recuperare le immagini. Da brividi.

Sam Bennett 4 – Più che a lui, vincitore di due tappe in questa Vuelta di Spagna 2022, il voto va alla sua giornata: prima la federazione irlandese annuncia che non porterà nessuno ai Mondiali australiani perché non ci sono abbastanza soldi in cassa, poi gli fanno il test e risulta positivo al covid. Chissà cosa diceva il suo oroscopo.

Edoardo Affini 8 – Più che un voto, è il numero di corridori che non partono da Elche per la decima tappa della Vuelta di Spagna 2022: il Covid porta via lui, José Herrada, Mathias Norsgaard, Harry Sweeny, Ehtan Hayter, Jarrad Drizners, Floris De Tier e, appunto, Bennett. Ma per il mantovano della Jumbo-Visma il bilancio è comunque in attivo: torna a casa da questa Vuelta con un’indimenticabile maglia rossa.

Gli italiani sv – Il primo è Antonio Tiberi, trentesimo a 3’ da Remco. Il primo in classifica generale è Domenico Pozzovivo, 22° a quasi 14’ dalla maglia rossa. Triste contabilità.