Le cinque cose che non sai di Edoardo Affini, maglia rossa alla Vuelta di Spagna

Affini
Edoardo Affini in maglia rossa alla Vuelta di Spagna (foto: Unipublic/Lopez)
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Era da Fabio Aru nel 2015 che un italiano non indossava la maglia rossa alla Vuelta. Edoardo Affini, grazie al suo contributo nella cronometro a squadre di apertura e ai piazzamenti ottenuti nelle due tappe successive, è riuscito a far tornare un azzurro in cima alla classifica generale. Una soddisfazione non da poco e che tutta la Jumbo-Visma ha voluto regalargli.

«Me la godo e sono orgoglioso – ha detto Affini alla Gazzetta – Il fatto che a Utrecht passasse per primo sul traguardo un olandese come Gesink era stabilito. Sabato poi c’è stata confusione prima della volata e la maglia è passata a Teunissen, che si era piazzato quarto allo sprint. Prima della partenza della terza tappa i miei compagni mi avevano detto che l’obiettivo, una volta tenuto fuori dai guai il capitano Primoz Roglic, sarebbe stato cercare di farmi passare al co- mando della classifica».

Ma conosciamolo meglio questo ragazzo, coetaneo e grande rivale di Ganna, che domani da Vitoria partirà in maglia rossa. Cinque cose che non sapete di Edoardo Affini…

Gli anni da dilettante di Affini

Dopo essersi diplomato geometra al Carlo d’Arco di Mantova, Edoardo Affini è volato in Olanda per seguire un percorso decisamente diverso da quello usuale dei dilettanti italiani. Due anni alla Seg Racing Academy, una sorta di squadra di sviluppo che ha chiuso i battenti quest’anno, e da cui sono usciti anche altri atleti italiani come Alberto Dainese e Marco Frigo.

Lui è abituato a correre all’estero e proprio questa particolarità lo distingue non poco per caratteristiche dai suoi connazionali. Lui ama il vento, il pavé, il freddo: non a caso è uno specialista delle prove contro il tempo. Affini è passato poi professionista nel 2019 con la Mitchelton-Scott prima di scegliere la Jumbo-Visma dal 2021.

Edoardo Affini dopo il sesto posto nella cronometro degli Europei di Trento (foto: Bettini)

Bronzo europeo e la rivalità con Ganna

Esattamente come Ganna, Affini è un ottimo cronoman. Proprio per questo motivo tra i due c’è grande rivalità (e rispetto), se consideriamo poi che hanno anche la stessa età, capite bene quando uno faccia da stimolo all’altro per migliorare sempre di più.

Edoardo è stato anche bronzo europeo nel 2019 nelle prove contro il tempo. Nella rassegna continentale in Olanda è stato battuto solamente da Remco Evenepoel e Kasper Asgreen. A settembre si cimenterà con i mondiali di specialità.

Affini e la fidanzata olandese

Prima la Seg, ora la Jumbo-Visma. Edoardo Affini può essere considerato olandese di adozione, anche perché proprio nei suoi primi anni lì ha conosciuto Lisa Van Zonneveld, la sua fidanzata da ormai cinque anni. La lingua l’ha imparata parecchio bene da autodidatta e come ha spiegato lui questa mattina sempre alla Gazzetta: «Non ho paura di buttarmi e fare errori, così me la riesco a cavare».

Due vittorie da professionista

Dries De Bondt ed Edoardo Affini in volata a Treviso al Giro d’Italia 2022 (foto: LaPresse)

Al momento sono solamente due le vittorie di Affini da professionista. Una tappa al Giro di Norvegia e una al Giro di Gran Bretagna nel 2019. Fa strano che entrambi i successi sono arrivati dopo prove in linea e non a cronometro: la prima battendo Skaarseth e Armée in volata, la seconda con una stoccata da grande finisseur.

Diversi i rimpianti. Al Giro d’Italia 2021 è stato secondo nella crono di Torino che apriva la corsa rosa, mentre sulle strade di Verona era stato riacciuffato solamente negli ultimi metri da Nizzolo. Secondo dopo una lunga fuga a Treviso al Giro 2022 (dietro De Bondt).

La passione di Affini

La grande passione di Affini verso il ciclismo è stata ereditata dal padre Roberto, ex dilettante nella Smeg Artoni. È stato lui a spingerlo verso il mondo della bicicletta ed Edoardo non ci ha pensato due volte a seguire le orme del “buon vecchio” papà.