Scia in bici, un test svela dati incredibili: in un chilometro i corridori guadagnano 27 secondi con auto e moto

L'attacco del Civiglio tra moto e macchine al Lombardia del 2019, in una foto d'archivio
Tempo di lettura: 2 minuti

Parliamoci chiaro e iniziamo subito con una convinzione: la scia in bici è pericolosa sia nel caso di uscite domenicali tranquille, sia nelle gare. A maggior ragione se certe situazioni al limite riguardano i grandi Giri come il Tour de France, il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna dove la tensione è altissima e ogni minima possibilità viene sfruttata dai corridori fino agli estremi. Ma i pericoli sono dietro l’angolo, anzi è il caso di di dire dietro l’auto o dietro la moto che permette ad atleti professionisti di mantenere velocità altissime soprattutto in caso di tentativi disperati di rientrare in gruppo dopo una foratura o un incidente meccanico.

Un test del professor Bert Blocken, della facoltà di Ingegneria Civile dell’Università di Eindhoven e consulente aerodinamico della Jumbo-Visma, rivela dati pazzeschi: in un chilometro si può arrivare a guadagnare fino a 27 secondi. L’Uci che fa? I grafici della ricerca e tutti i possibili rischi, uniti ai secondi guadagnati in base al mezzo del quale si sfrutta la scia e alle situazioni, sono su quibicisport.

Scia in bici, i test del professor Bert Blocken: un ciclista alla velocità di 46.8 chilometri orari può guadagnare fino a 27 secondi!

I dati elaborati evidenziano che un ciclista in azione alla velocità di 46,8 chilometri orari, può arrivare a guadagnare fino a 27 secondi, in caso il veicolo davanti sia molto vicino (nel caso di un’auto, a un metro di distanza). Il caso in questione, però è abbastanza estremizzato e sarebbe fin troppo evidente per avere il lasciapassare dei giudici di gara. Ma allungando un po’ la distanza, i vantaggi comunque restano: una motocicletta più avanti di 2,64 metri rispetto al corridore, crea un vantaggio di 14 secondi abbondanti. E, per citare un altro dato riguardante una situazione verosimile in corsa, un’automobile che si trovi 5 metri più avanti frutta all’atleta 10 secondi di “bonus”.

Blocken ha lanciato una provocazione all’Uci: “I benefici delle scie nel ciclismo sono troppo grandi per essere permessi. L’UCI ha del lavoro da fare ma continua a ignorare questi riscontri. Quanto tempo dovrà passare prima che accettino quel che dice la scienza?”.