TOUR DE FRANCE / La curiosa alleanza Pogacar-Bettiol: perché quell’aiuto? McEwen sospetta, ma Alberto ammette: «Ho sbagliato»

Bettiol
Alberto Bettiol al traguardo dell'Etoile de Bessèges
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Quinta tappa del Tour de France, settimo settore in pavé da Erre a Wandignies-Hamage. In testa alla corsa ci sono cinque fuggitivi, tra cui due corridori della EF Education-EasyPost: la maglia a pois Magnus Cort Nielsen e Neilson Powless. A 1’24” un gruppo di inseguitori con diversi uomini di classifica, tra cui soprattutto la maglia bianca Tadej Pogacar. Ad un certo punto spunta Alberto Bettiol, che guarda Pogacar, scambia probabilmente alcune parole con lui e si mette in testa a tirare ad altissima velocità. Lo sloveno della UAE Emirates lo segue immediatamente e Bettiol si volta ripetutamente per controllare se fosse alla sua ruota. «Andiamo Alberto!» ha esclamato il vincitore degli ultimi due Tour, come ha rivelato il corridore azzurro nel post-gara.

L’azione è continuata anche nel settore seguente finché il toscano è stato fermato da una foratura. Dopodiché Pogacar e Stuyven hanno staccato tutto il resto del gruppetto, arrivando al traguardo di Arenberg in solitaria dopo i fuggitivi di giornata. Nel frattempo Bettiol concludeva la tappa a cinque minuti di ritardo affrontando subito dopo un acceso briefing post-gara con i compagni di squadra e il team manager Jonathan Vaughters, come ha dichiarato quest’ultimo sul proprio profilo Twitter all’arrivo. E se lo aspettava anche Bettiol stesso, che infatti alla partenza della frazione odierna ha affermato: «Ieri nel finale ho commesso un errore e ho chiesto scusa a Neilson».

L’azione di Bettiol sulle pietre del Tour de France ha fatto parecchio discutere

Rivedere Alberto Bettiol divorare a tutta velocità il pavé dell’Inferno del Nord è stato bello e appassionante, soprattutto per noi italiani. Ma in tanti contemporaneamente si sono chiesti se Alberto stesse facendo la mossa giusta, visto che più avanti c’erano due compagni di squadra (Cort Nielsen e Powless) a giocarsi la vittoria di tappa, con quest’ultimo, il 25enne statunitense, in maglia gialla virtuale. Powless non l’ha vestita per tredici secondi e l’amaro in bocca è tanto: se Bettiol non avesse tirato quella manciata di secondi di ritardo ci sarebbe stata comunque? All’arrivo quarto Cort Nielsen, quinto Powless.

Tutto ciò ha reso alquanto discutibile l’azione del corridore italiano di Poggibonsi (SI) e i punti interrogativi sono leciti. Robbie McEwen ha acceso il dibattito su Eurosport, arrivando a sostenere che Bettiol ha già un accordo con l’UAE Emirates, nonostante il contratto con la EF scada il 31 dicembre 2024. Ma le parole del team manager della formazione statunitense chiariscono meglio la situazione. Intercettato da Velonews, Vaughters ha infatti dichiarato: «Abbiamo gestito male la corsa. Penso che Alberto si sia fatto prendere dall’entusiasmo sentendo che la gamba era davvero buona. Non si sentiva così in gara da tanto tempo, a causa di diversi problemi di salute. Stava molto bene e ha perso un po’ la testa. È stato un errore, ma superato. Guardiamo avanti».