GIRO DONNE / Tutti i segreti della Cervélo S5 di Marianne Vos

La Cervélo S5 di Marianne Vos
Tempo di lettura: 4 minuti

In sella ad una Cervélo S5, sul traguardo della tappa di Olbia, Marianne Vos ha raccolto la vittoria numero 31 della carriera al Giro Donne. Parliamo di una campionessa a tutto tondo, forte di una storia agonistica che nonostante i 35 anni di età non sembra conoscere parabola discendente. L’olandese si sta avvicinando a grandi passi alle 250 vittorie in carriera, con un palmares che parla di ori olimpici e mondiali praticamente in tutte le specialità del ciclismo.

La fuoriclasse della Jumbo-Visna sta utilizzando il modello aerodinamico dell’azienda canadese, che ovviamente è partner anche della formazione maschile. Andiamola a scoprire nei dettagli.

Cervélo S5: l’erede della Soloist, l’antesignana dell’aerodinamica

La S del nome della Cervélo S5 è sostanzialmente l’eredità del progetto “Soloist“. Molti ricorderanno che il brand canadese è sempre stato attivo sul fronte dell’aerodinamica, tanto che il Soloist è stato tra i primissimi telai in assoluto a introdurre questo approccio nel mondo road. Parliamo di concetti studiati in galleria del vento e poi proposti in una piattaforma utilizzabile su strada, e non solo limitata alle cronometro o al triathlon. Dunque anche con doti di comfort e guidabilità.

Sicuramente sono due gli elementi del telaio che non possono per così dire essere ignorati. In primis c’è il piantone curvato, che richiama direttamente il modello P5 da cronometro. La sagoma molto allungata necessita di un reggisella specifico, mentre sempre nella zona dello snodo si trova un’evidente area di rinforzo che irrigidisce tutta la struttura.

Altro elemento che spicca nella Cervélo S5 è la zona anteriore. La forcella presenta un’estensione che va a inglobare il tubo frontale. Il risultato è che l’avantreno è totalmente pulito, senza nemmeno i ruotismi della serie sterzo lasciati a vista. Per un vantaggio aerodinamico massimo.

Il telaio viene proposto in cinque misure, con una tolleranza per le gomme che arriva a 28 millimetri di sezione, di fatto in linea con altri prodotti che sono sul mercato. Per la cronaca, la Cervélo S5 di Marianne Vos è una taglia 51.

I dettagli dell’anteriore

Come praticamente ogni bicicletta aero che si rispetti, anche la Cervélo S5 ha il suo manubrio specifico. In questo caso troviamo un elemento con forma a V, come si vede anche nella foto qui sotto, che propone un dettaglio particolarmente interessante.

Questa combinazione non è monoscocca, ma formata da due elementi distinti. Si presenta in 6 lunghezze di attacco e 4 larghezze differenti di curva, e permette una rotazione della piega di 5 gradi angolari, consentendo al ciclista che la utilizzerà di regolare al meglio il proprio assetto. Il settaggio avviene tramite delle viti che poi, come si vede dalla foto qui sopra, vengono coperte da degli specifici tappi. Inoltre sul telaio possono essere istallati sino a 32,5 millimetri di spessori, per fissare la posizione del manubrio anche in altezza.

La componentistica della Cervélo S5

La componentistica della Cervélo S5 di Marianne Vos e della formazione della Jumbo-Visna ricalca quella utilizzata anche dal team maschile. Quindi il gruppo scelto è lo Shimano Dura Ace Di2, elettromeccanico ma in questo caso nella versione a 11 velocità, precedente a quella che è stata presentata lo scorso anno. Dunque per il team femminile ancora non è avvenuto il cambio all’ultima serie prodotta in ordine di tempo dal colosso giapponese.

Un dettaglio non troppo vistoso ma estremamente utile è il supporto direct mount per l’innesto del cambio posteriore. Ha una funzione duale, e come abbiamo avuto modo di vedere anche sulla Cannondale di Chiara Consonni garantisce alla catena di lavorare meglio con i rapporti grandi, ma permette anche un’uscita della ruota più facile in caso di foratura.

Le ruote Reserve

Interessanti le ruote. Parliamo di un marchio non particolarmente conosciuto, Reserve, che appartiene all’orbita della stessa Cervélo e che in gamma propone modelli di diversi profili, tutti studiati in galleria del vento. Le 50/50 da come dice il nome stesso offrono 50 millimetri di profilo, con un canale interno da 21 millimetri ed esterno da 28.

I mozzi sono DT Swiss con 24 raggi per un peso complessivo di poco superiore ai 1.500 grammi. Sono tubeless ready ed infatti la formazione olandese utilizza proprio coperture di Vittoria nella modalità senza camera. A completare il quadro della componentistica c’è la sella Fi’zi:k Vento, un modello di tipo “corto”.

Una fenice per motivarsi

Marianne Vos non sarebbe la campionessa che è se non fosse animata anche da fortissime motivazioni. Viene facile pensare che non è affatto scontato, a 35 anni e dopo una carriera come la sua, trovare ancora la voglia di allenarsi e sacrificarsi per primeggiare in mezzo al gruppo.

Spesso vengono utilizzate delle immagini o delle frasi motivazionali da tenere sotto gli occhi sempre. Marianne Vos ha scelto una fenice, animale mitologico celebre per essere in grado di rinascere direttamente dalle proprie ceneri e tornare a volare dopo la morte. Anche se pensando alla continuità di risultati dell’olandese, ci viene veramente difficile pensare ad una Marianne Vos finita…