GIRO DONNE / Tutti i segreti della Cannondale SuperSix Evo di Chiara Consonni

La Cannondale SuperSix Evo di Chiara Consonni
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Due Cannondale SuperSix Evo per ciascuna atleta, più i modelli specifici da cronometro e le relative scorte di componenti e accessori. E’ questa la dotazione per il Giro d’Italia Donne della Valcar-Travel & Service.

Insieme ai due meccanici, Andrea Stucchi e Luca Riva abbiamo avuto modo di capire in che modo una formazione professionistica si attrezza per una corsa a tappe come quella rosa. Abbiamo dunque parlato di un totale di 20 biciclette: 12 da gara (due a testa per ciclista) e 8 da cronometro (con 2 di scorta). Questo facilitato dal fatto che tutti i telai Cannondale SuperSix Evo in dotazione al team sono fondamentalmente di due taglie, la 48 oppure la 51. Per voler essere ancora più precisi, di 14 atlete totali che compongono il team, 10 di queste utilizzano la 51.

La dotazione di materiale prevede poi 40 coppie di ruote già montate sulle bici, più 11 paia aggiuntive, tre telai non montati e più anche tutte le altre scorte a livello di componenti ed accessori, come ad esempio catene e pastiglie. Da come ci hanno detto i meccanici, per una corsa a tappe come questa si parte già con il materiale di consumo nuovo, montato una manciata di giorni prima sulle biciclette per dare tempo al componente di assestarsi. Poi, prima del via, un’ultima regolazione e si è pronti a gareggiare.

Siamo andati a vedere da vicino il modello della velocista Chiara Consonni.

La versatilità della Cannondale SuperSix Evo

Il telaio della Cannondale SuperSix Evo sin dalla sua presentazione si è rivelato estremamente versatile, adatto dunque sia a percorsi veloci che in salita grazie alle sue doti di aerodinamicità e rigidità. Parte del merito di questo va ai pendenti del carro posteriore, che si innestano molto bassi rispetto al piantone.

Il peso del telaio è di poco superiore agli 800 grammi. Il valore ponderale complessivo della bicicletta completa, in versione da gara come la vediamo qui, si attesta intorno ai 7,3-7,4 chilogrammi.

In base all’assetto dell’atleta che ci dovrà pedalare, sulle SuperSix Evo vengono utilizzati due tipi diversi di reggisella. Con arretramento “zero“, dunque rettilineo, oppure di 20 millimetri. Chiara Consonni ha scelto la prima opzione, quindi più proiettata in avanti per una spinta migliore in base alle sue abitudini di posizionamento.

Per quanto concerne la sella, il marchio Prologo è partner della Valcar-Travel & Service. Nel caso della Consonni troviamo montata un modello Ndr, sella corta ma abbastanza larga come seduta. Sono in tutto 3 i modelli utilizzati dal team in generale. La Ndr, la Dimension (che è anche quella più gettonata), e la Scratch, con o senza canale centrale.

La trasmissione è affidata a Shimano

Il colosso giapponese Shimano firma la trasmissione delle Cannondale SuperSix Evo della Valcar. Il gruppo è il Dura Ace Di2 elettromeccanico, nella versione a 11 velocità, quella precedente all’ultima presentata lo scorso anno.

Come particolarità, vediamo che nell’allestimento viene utilizzata un’estensione. Si tratta di una modalità di innesto “direct mount” che consente al cambio di rimanere maggiormente distante dalla cassetta pignoni. In questo modo non solo è più facile estrarre la ruota in caso di foratura, ma lo stesso cambio lavora meglio con i pignoni posteriori grandi.

La centralina di controllo dello Shimano Dura Ace Di2 si trova invece sul tubo obliquo, poco sotto l’innesto con quello di sterzo. Sfrutta un’apposita finestra del telaio della Cannondale SuperSix Evo. La centralina include la porta di ricarica per la batteria interna, il pulsante per le microregolazioni e la verifica dello stato di carica, ed i due relativi led colorati: rosso e verde.

Componentistica Vision ed FSA

L’italiana FSA firma la guarnitura, che è la PowerBox. Un modello con pedivella in composito che include anche il misuratore di potenza integrato, in questo caso il Power2Max.

Marchio appartenente all’orbita FSA è Vision, che in questo caso troviamo sul manubrio e sulle ruote. In particolare l’integrato utilizzato dalla Consonni è il Metron 5D, un modello molto rigido e aerodinamico che si trova su moltissime biciclette aerodinamiche già in versione “primo montaggio”. Punti di forza che si aggiungono al peso molto contenuto, appena 340 grammi.

Il passaggio dei cavi è totalmente interno. Nella foto qui sotto vediamo la sua forma particolare, con la superficie piatta della zona orizzontale e il suo arretramento che offre una presa alta più comoda. C’è anche il supporto per il ciclocomputer e si nota pure una particolarità dell’assetto della Consonni. Le leve dei comandi sono leggermente ruotate verso l’interno, una tendenza attuale che consente al corridore di essere maggiormente aerodinamico.

Anche le ruote sono Vision, per la precisione il modello Metron per tubolare. La versione montata sulla bicicletta di Chiara Consonni è da 40 millimetri di profilo.

i tubolari sono i Veloflex ProTour. Le sezioni che vengono scelte dai meccanici sono due, 25 o 28 millimetri secondo la gara che si va ad affrontare. La seconda opzione viene riservata per le prove maggiormente impegnative a livello di terreno, come possono essere le corse sul pavé o ad esempio alla Strade Bianche. Per il Giro d’Italia si è scelta la sezione da 25, che garantisce maggiore scorrevolezza.

Sempre un marchio italiano, Elite, completa la dotazione di accessori delle Cannondale SuperSix Evo della Valcar-Travel & Service. Parliamo di borracce e portaborraccia, nel secondo caso il modello Custom Race Plus, utilizzatissimo dai team professionistici. Realizzato in materiale termoplastico, pesa 40 grammi ed è dotato di uno speciale elastomero che trattiene la borraccia e non la fa uscire dal supporto in caso di sconnessioni anche forti.