Germani un campione vero, risponde alle critiche sul tricolore: «Non ho capito il senso della polemica, il regolamento parla chiaro»

Lorenzo Germani in una foto d'archivio al Giro Under del 2022
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Il tifo rende forti, la critica invincibili. Da sabato il mantra di Lorenzo Germani è questo. Certo che in Italia sono davvero incredibili. Un ragazzo di vent’anni vince da solo contro tutti il tricolore e si creano i presupposti per attaccarlo, seminando confusione su regolamenti che parlano chiaro, ma che forse qualcuno non comprende. C’è una differenza enorme tra vincere e perdere, tutti quelli che fanno sport lo sanno. E c’è una differenza enorme tra una squadra Continental e una World Tour. Germani, atleta laziale (originario di Roccasecca (Frosinone), ndr) de La Conti Groupama-FDJ quattro giorni fa ha conquistato il secondo titolo nazionale della sua carriera con un’azione fantastica in solitaria: ha scombinato i piani delle squadre favorite e con talento e coraggio “alla francese” ha vinto. Il “Giovane Fondriest” su quibicisport, risponde alle critiche e guarda avanti perché c’è un magnifico obiettivo azzurro da raggiungere.

Quanto è importante questa esperienza all’estero con la Conti-Groupama-FDJ?

«Correre all’estero ti dà tanto. Ti fa interpretare le gare senza fare troppi calcoli e certe volte a fare degli attacchi come quello del campionato italiano, per certi versi un po’ spropositati. Sto imparando a gestire una corsa a tappe ed è un’esperienza che mi sta facendo maturare molto».

Prima hai detto che stavi facendo lezione di francese: come va dopo un anno in Francia, come ti trovi?

«Molto bene. Quest’anno oltre al francese ho iniziato anche con l’inglese per perfezionarlo un po’. Faccio un po’ da traduttore in squadra, quando siamo un gruppo eterogeneo come al Giro».

Guardando agli esempi di Pozzovivo e altri corridori, ti piacerebbe iniziare a studiare per conseguire una laurea?

«Sì, quest’inverno dovrei iniziare l’Università. Penso di fare giurisprudenza».

Campione italiano a cronometro tra gli allievi, argento in linea tra gli juniores e tricolore Under 23: quale vale di più?

«È stato molto più importante vincerlo ora che da juniores. Da allievo, conta e non conta. Questa vittoria mi dà qualcosa in più, però io rimango con i piedi per terra, non mi piace troppo esaltarmi. Rimango così con la tranquillità di sempre, senza farmi prendere troppo dal momento. Qualcuno si è lamentato del fatto che io posso fare gli italiani e Baroncini e quelli di Bardiani non possono partecipare».

Lorenzo, spiega meglio come è andata e si è sviluppata la vicenda.

«Qualcuno ha scritto: “Germani può fare i campionati italiani, perché Baroncini no?” La mia risposta è semplice: Germani ha lo stesso status di un corridore della Colpack, della Zalf, del Cycling Team Friuli, della General Store, della Iseo. Invece Baroncini corre in una squadra World Tour e i ragazzi della Bardiani in una Professional. Quindi il regolamento dice questo: i corridori di una Continental, possono partecipare tranquillamente al campionato italiano. Gli altri coetanei possono fare le corse World Tour, cosa che io invece non posso fare. Hanno nominato me, ma come me ci sono Rosola, Toneatti, Milesi, Garofoli, Frigo che corrono per squadre Continental. Non ho davvero capito il senso della polemica, ma molte persone sono intelligenti e hanno detto come stanno realmente le cose».