Giro d’Italia U23 sempre più vicino a rimanere senza una società organizzatrice. Parla Cassani: «Ci ho messo la faccia, ma ora basta. Mi faccio da parte»

Cassani
Davide Cassani in una foto d'archivio ai Mondiali 2021 nelle Fiandre
Tempo di lettura: < 1 minuto

Piombano fulmini e saette sul Giro d’Italia U23. Dopo le dichiarazioni pesanti di Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro, società che organizza la Corsa Rosa per dilettanti, è il momento di Davide Cassani. Il romagnolo nel 2017, quando ricopriva il ruolo da cittì, si spese molto per far tornare in auge il Giro. Se le parole di Pavarini prospettano l’imminente chiusura di un ciclo e l’abbandono di ExtraGiro dall’organizzazione della corsa, le dure affermazioni di Cassani consolidano quest’ipotesi, sempre più sicura.

«Quando ero C.T. e coordinatore delle nazionali ritenevo giusto e importante riportare nel nostro calendario il Giro d’Italia Under 23. Incontrai Selleri e gli dissi: ”Io trovo le risorse e tu organizzi il Giro giovani, ok?”. Nel giro di pochi anni è diventata una delle corse più belle al mondo, con la possibilità per i nostri ragazzi di avere una vetrina internazionale» ha attaccato Cassani in un post sul proprio profilo Facebook.

L’ex cittì sottolinea lo sforzo per ridare vita al Giro d’Italia U23 e la conseguente delusione anni dopo, con la decisione di fermarsi. Affermazioni dure, probabilmente riferendosi implicitamente alla Federazione che non ha supportato al meglio l’evento. «Sono orgoglioso di avere dato il via, insieme a Selleri e Pavarini, a questo progetto ma ora sono arrivato al capolinea. Ci ho messo la faccia, mi sono adoperato per trovare le risorse necessario, non mi sono messo in tasca un euro perché ero un uomo della federazione e come tale avevo l’obbligo di dare tutto me stesso per riportare il Giro giovani. Ho ricevuto complimenti, critiche come è normale che sia ma ora mi faccio da parte. Basta. Ringrazio tutti quei fantastici volontari che hanno fatto sì che tutto venisse organizzato al meglio. Grazie di cuore. Grazie Marco Selleri, grazie Marco Pavarini. Siete stati insuperabili».