Pozzovivo, il nuovo casco “Highlander” per non smettere mai di lottare

Pozzovivo
Il nuovo casco Force Highlander di Domenico Pozzovivo
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Lo riconosceremo dal casco, anzi dall’elmetto: si chiama Force Highlander, e non c’è niente di più adatto a Domenico Pozzovivo, guerriero immortale del nostro ciclismo. Dopo l’ultimo, tragico investimento, i dottori gli avevano detto che non sarebbe più stato un corridore, ma lui non si è mai arreso e non ha cominciato certo allora.

Era successo su una strada del suo sud, in Calabria, alla metà di agosto del 2019, mentre si allenava in vista della Vuelta. Di tutte le fratture, la peggiore era quella al gomito sinistro: sbriciolato, si erano persi anche alcuni pezzi di osso. I medici parlarono subito di protesi.

Ma Christian Candrian, il traumatologo di Lugano che lo operò, gli diede una speranza. «Ha lottato per salvare il mio gomito come lotto io quando corro», ha spiegato Pozzovivo. Ci sono voluti sei interventi, ma adesso corre per la Intermarché-Wanty-Gobert, la squadra che gli ha dato fiducia dopo un inverno in cui non trovava squadra e si era dato tempo fino alla fine febbraio. Ha fatto le classiche alla grande, da immortale.

Poi, a 39 anni e mezzo, ha chiuso all’ottavo posto il Giro d’Italia. Highlander, sì. Non sa ancora se questo sarà il suo ultimo anno in bici. «Lascio aperta una porta. Se la sfortuna mi lasciasse perdere, potrei avere ancora la forza di andare avanti». La stessa costanza che gli è servita per studiare pianoforte, per prendersi quasi due lauree, per continuare a correre dopo diciotto anni di guai.

Non ha mai contato le sue fratture, si limita a dire che siamo sulla ventina. Non è mai stato un modello di stile, ma adesso corre storto in un modo doloroso. Highlander. «La mia soglia del dolore era già alta, negli anni si è alzata ancora. Quando sei abituato a soffrire, in bici non hai problemi».