Giro del Delfinato, si rivede Froome: «Sto bene, ma la strada per il recupero è ancora lunga»

Froome
Chris Froome, alla seconda stagione con la Israel Start-Up Nation, ha preso parte in stagione anche al Tour of the Alps (foto: Josef Vaishar)
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Undicesimo sulla dura ascesa del Col de Valberg, a ridosso dei migliori nel primo arrivo in salita del Giro del Delfinato. Chris Froome sta finalmente tornando, seppur non ancora ai suoi livelli pre-infortunio. Tre anni fa, proprio nella breve corsa a tappe francese, il britannico è rimasto vittima di un terribile incidente che ha rischiato di compromettere definitivamente la sua carriera da ciclista.

Con rinnovato entusiasmo e la Israel-Premier Tech che si è sostituita alla Ineos, Froome sembra reagire bene agli sforzi, tanto che lui stesso è rimasto sorpreso dai risultati ottenuti. «Credo sia la prima volta negli ultimi tre anni che sono libero da problemi. Non ho provato dolore, sto lavorando bene».

È chiaro che da un corridore capace di vincere quattro Tour de France, due Vuelta e un Giro d’Italia ci si aspetta sempre molto. Proprio per questo Froome frena l’entusiasmo di chi lo vede già lottare per la maglia gialla. «Le persone devono ricordare da dove vengo, tre anni fa stavo per morire su queste strade. Mi è andata bene, ma ho rotto la gamba in due punte e ritornare non è stato semplice. Ho dovuto imparare di nuovo a camminare, poi salire su una biciclette e tornare nel gruppo. Ora sto cercando di fare un passo in più, tornare competitivo».