GIRO D’ITALIA / I verdetti di Beppe Conti: «Sentiremo ancora parlare di Oldani. Il rientro di Kelderman? Non è preoccupante»

Oldani
Stefano Oldani stremato dopo la vittoria della 12ª tappa del Giro d'Italia (foto: LaPresse)
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Giornata semplicemente perfetta al Giro per Stefano Oldani, che entra nella numerosa fuga di giornata e conquista la tappa di Genova, la sua prima affermazione tra i professionisti. Battuto Rota, anch’esso sempre più vicino alla tanto agognata vittoria. Invariata la classifica generale, anche se Kelderman chiudendo 6° risale fino al 13° posto in classifica generale. Più di otto i minuti guadagnati dall’olandese nei confronti dei favoriti per la vittoria finale.

Beppe, dopo quello di Dainese arriva un altro convincente successo da parte di un corridore italiano: oggi esulta Oldani, 24 anni.

«L’ho conosciuto durante una puntata di Radiocorsa e mi ha fatto subito una bella impressione: è serio, intelligente e appassionato. In più, è un corridore completo. Era solo questione di tempo, prima o poi la vittoria prestigiosa l’avrebbe centrata. Ha stoffa, ne sentiremo ancora parlare».

Bravo anche Rota, 2°, sempre più spesso nel vivo della corsa.

«Ad un certo punto, quando Leemreize è scattato e Oldani si è mosso per chiudere, pensavo che Rota potesse partire in contropiede e anticipare entrambi. Evidentemente ha preso un’altra decisione, ma non importa: il suo è un bel piazzamento. Battere Oldani, oggi, era praticamente impossibile».

Kelderman risale al 13° posto a 2’51” da Lopez: forse il gruppo poteva stare più attento.

«L’olandese è un buon corridore, ma rimane un piazzato. Non credo proprio che in salita possa lottare alla pari o addirittura staccare scalatori come Carapaz, Landa, Bardet e Almeida, ragion per cui il suo parziale rientro in classifica non mi preoccupa».

Però adesso la Bora ha quattro atleti tra i primi venticinque: Hindley 5°, Buchmann 9°, Kelderman 13° e Kamna 22°.

«Si stanno muovendo benissimo, forse fin qui sono stati i migliori. C’è sicuramente lo zampino di Gasparotto, scaltro anche da direttore sportivo così come lo era da corridore. Da quel che ho capito, il loro scalatore più in forma dovrebbe essere Buchmann. Però ripeto, il parziale rientro in classifica di Kelderman non è preoccupante».