Giro d’Italia / Pagelle 8ª tappa: De Gendt fuga per la vittoria, Van der Poel scatenato ma sprecone e Gabburo fa il massimo

Thomas De Gendt esulta a Napoli nel 2022, dove è tornato a vincere al Giro d'Italia dieci anni dopo il primo successo (foto: LaPresse)
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Splendida tappa in un panorama unico al mondo. Il Giro d’Italia tornava a Napoli dopo nove anni: nel 2013 aveva vinto Mark Cavendish su Elia Viviani, oggi si è capito ben presto che sarebbe arrivata la fuga. Tappa breve, 153 km, ma per niente semplice: molti saliscendi, strade strette. Come una classica, e così l’hanno interpretata i corridori. Che spettacolo.

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Thomas De Gendt 9 – Arriva la fuga e chi vincerà mai? L’uomo delle fughe. Secondo successo al Giro a 10 anni dalla prima volta: in quel caso eravamo allo Stelvio e gettò le basi per il suo terzo posto finale alle spalle di Ryder Hesjedal e di Purito Rodriguez. Merito anche alla Lotto-Soudal e ad Harm Vanhoucke (voto 8), che si è sacrificato per il compagno.

Davide Gabburo 8,5 – Alla fine è secondo, e se vi sembra poco è il miglior piazzamento di un italiano in questo Giro. L’uomo della Bardiani non è un fenomeno, e non è neanche un ragazzino, però prende da questa tappa tutto quello che può, con intelligenza ed equilibrio.

Mathieu van der Poel 8 – Scatenato fin dal chilometro zero. Aveva detto che voleva cambiare il suo modo di correre, ma per fortuna l’istinto è più forte. Non gliene importa nulla di come bisognerebbe correre per vincere, di cosa dicono i manuali o i direttori sportivi: fa semplicemente quello che vuole, come gli viene. Poche cose sono più divertenti che vederlo uscire dal gruppo a razzo, scrollandosi di dosso la noia di pomeriggi tutti uguali nella pancia del gruppo. In molti lo criticano perché butta via tante occasioni. Poi c’è chi lo trova adorabile. Guai se non ci fosse, ecco perché 8.

Guillaume Martin 8 È il numero uno quando si tratta di battezzare la fuga giusta. Rientra in classifica come aveva fatto l’anno scorso al Tour e alla Vuelta. «Non era nei piani», racconterà alla fine. Sta di fatto che prima del via è ventottesimo in classifica a 4’06 dalla maglia rosa, dopo la tappa è quarto a 1’06 da Lopez dopo essere stato virtualmente in rosa. Bravo.

Juanpe Lopez 8 In partenza si fa notare perché assaggia una pizza: non ne risente, d’altra parte una buona pizza napoletana non ha mai fatto male a nessuno. Quando Kamna, secondo in classifica generale, prova a muoversi a 7,5 dalla fine, è lui in persona a marcarlo stretto. Quando gli fanno notare che sul Blockhaus probabilmente perderà la maglia rosa, lui fa un sorriso largo. «Sono stati comunque i giorni più belli della mia vita».