Giro d’Italia / Per gli azzurri un’altra vittoria sfumata. Non vinciamo più: i numeri di una crisi allarmante

Davide Gabburo in testa al gruppo degli attaccanti della tappa di Napoli (foto: Bardiani - CSF - Faizanè & Sprint Cycling)
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Il Giro d’Italia non è più il Giro dei corridori italiani. La crisi allarmante di risultati alla corsa rosa ha radici profonde e i numeri sono impietosi: dove è finito il ciclismo degli anni 80, degli anni 90 e degli inizi 2000 che vinceva con grande regolarità almeno cinque o sei tappe? Oggi un altro secondo posto del bravo e generoso Davide Gabburo della Bardiani CSF Faizané, che ha visto sfumare i sogni di gloria sul traguardo di Napoli alle spalle del redivivo Thomas De Gendt.

Negli ultimi cinquanta anni, soltanto nel 2017 gli italiani arrivarono con zero vittorie di tappa alla quindicesima frazione, salvati da Vincenzo Nibali un giorno dopo nella Rovetta-Bormio davanti a Landa. Non vinciamo più negli sprint, dove siamo stati i dominatori assoluti con Mario Cipollini e Alessandro Petacchi nell’epoca d’oro. Siamo passati dalle 134 tappe vinte dal 1990 al 1999 alle 57 dal 2010 al 2019. Fino alle 13 delle ultime edizioni. Una crisi senza precedenti.

I successi dei singoli, hanno rappresentato un’illusoria panacea in un mare nel quale ormai si fa una fatica enorme a tenersi a galla. Le soluzioni possibili ci sono, ma si deve passare presto ai fatti perché il gruppo corre veloce.

Giro d’Italia e non solo: tutti i numeri di una crisi allarmante per il nostro ciclismo

L’analisi va allargata rispetto al fenomeno Giro ed è stata evidenziata anche nel corso della puntata odierna del Processo alla Tappa. Nelle corse di un giorno, il trend in negativo è questo: siamo scesi da quaranta trionfi nelle Classiche tra il 2000 e il 2009, alle otto del decennio 2010-2019. La Parigi-Roubaix dello scorso anno, resta finora l’unica Classica vinta da un italiano. A oggi, in questa edizione della corsa rosa, abbiamo ottenuto diversi piazzamenti: un secondo posto, due terzi, due quarti e un quinto, restringendo i risultati alla Top Five delle classifiche di tappa. Non sembra più il nostro Giro, pur bellissimo e pieno di campioni che stanno regalando spettacolo. Paghiamo un ricambio generazionale che non onora il prestigio del nostro ciclismo. Il tempo delle domande è finito. Servono risposte. Non vinciamo più sulle nostre strade. E il gruppo corre via, inesorabile.