GIRO D’ITALIA / I verdetti di Beppe Conti: «Caro Vincenzo, saresti un bel maestro per i giovani»

Nibali
Vincenzo Nibali alla partenza della quinta tappa del Giro d'Italia 2022 (foto: LaPresse)
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Arnaud Démare vince con autorevolezza la volata della quinta tappa, la Catania-Messina, ma inevitabilmente la scena se la prende Vincenzo Nibali con l’annuncio del ritiro a fine stagione. Una notizia che era nell’aria, ma sentirla uscire dalla bocca del siciliano è un’altra cosa.

«E’ il momento giusto – riflette Beppe Conti – Stiamo parlando di un campione che ha sempre corso per vincere, non avrebbe senso andare avanti ad oltranza. Anzi, nonostante le difficoltà sull’Etna rimango convinto che possa regalarci, e regalarsi, ancora una giornata di gloria sulle strade del Giro».

E poi? In quali grandi appuntamenti potremmo aspettarlo?

«Dove vuole lui, ormai nessuno deve dirgli né chiedergli niente. Difficile che possa partecipare anche al Tour, mentre potrebbe puntare a conquistare a fine stagione una classica del calendario italiano. Non necessariamente il Lombardia, ce ne sono anche altre».

Così potrà pensare al suo futuro: anni fa si diceva che avrebbe voluto lanciare una squadra.

«Con quale ruolo rimanere nel ciclismo lo deciderà lui, ma io spero che quell’idea non l’abbia accantonata. Non dobbiamo perdere questi personaggi, sono dei veri e propri capitali per il nostro movimento. Anzi, dirò di più: mi piacerebbe vedere Nibali lavorare coi giovani, sarebbe un bel maestro».

Parlando della volata di oggi, Démare ha impressionato. Diventa lui il favorito per la ciclamino?

«Il mio rimane Van der Poel, ma credo che alla fine se la giocheranno proprio loro due. Démare quando sta bene è un signor corridore, in carriera ha vinto 85 corse e oggi ce l’ha fatta nonostante i problemi avuti da Guarnieri, il suo uomo più importante. Non poteva fare meglio».

Si sono comportati bene anche gli italiani: Nizzolo 3°, Ballerini 4°.

«Nizzolo è il nostro miglior velocista al Giro e secondo me ha tutte le carte in regola per centrare qualche successo di tappa e infilarsi nella lotta per la maglia ciclamino. Ballerini dev’essere bravo a sfruttare queste giornate in cui non deve lavorare per il capitano di turno».

A proposito, pensando alle salite che il gruppo deve ancora affrontare, il ritardo di Cavendish non è per niente rincuorante.

«Assolutamente no, è preoccupante. Ne parlavamo già in questi giorni, per lui sarà molto difficile salvarsi in montagna. E continuo a non capire dov’è finito il vecchio Gaviria. Oggi ha avuto sfortuna, è vero, ma negli ultimi anni gliene succede sempre una. Qualche anno fa, invece, quand’era uno degli sprinter più forti del gruppo, non si lamentava mai e gli andava tutto per il verso giusto…»