Giro d’Italia 2022 / I verdetti di Beppe Conti: «Carapaz è andato male. Nibali? Lo aspetto nella terza settimana»

Vincenzo Nibali alla partenza della prima tappa del Giro d'Italia 2022 (foto: LaPresse)
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Per quanto breve (appena 9,2 chilometri), la cronometro individuale di Budapest al Giro d’Italia 2022 è stata intensa e gradevole. Non decisiva, certo, ma indicativa: ha permesso a tutti di farsi un’idea sullo stato di forma dei contendenti alla vittoria finale. Ne esce ovviamente rinfrancato Simon Yates, che conquista la tappa e sogna di vestire la maglia rosa già sull’Etna. Ancora brillante van der Poel, a soli 3″ dal britannico e stabilmente al comando della classifica generale. Chiude il podio di giornata Dumoulin, che lancia segnali incoraggianti (anche se il disegno complessivo continua a sembrare troppo duro per lui). Bene Sobrero e Nibali, benino Almeida, male Carapaz, Landa e Ciccone.

Beppe, ti ha stupito maggiormente la prova di Yates o quella di Carapaz?

«Entrambe, ovviamente per i motivi opposti. Yates è partito benissimo, se ha imparato la lezione del 2018 può diventare il favorito principale. Carapaz, al contrario, è andato male. Il suo entourage continua a dire che è in forma, ma a me non sembra. La cronometro di oggi serviva proprio a questo: a capire come stanno adesso gli scalatori di riferimento».

Si è rivisto ad alti livelli Dumoulin, mentre Landa oggi ha pagato 33″ di ritardo dal britannico.

«Un buon Dumoulin, anche se non è ancora ai livelli fantastici di qualche anno fa. E poi continuo a credere che il Giro sia troppo duro per lui: no, non lo vedo tra i favoriti per la vittoria finale. Stesso discorso per Landa: non mi stupisco della sua prova incolore, è un ottimo scalatore ma non sono mai riuscito a considerarlo un papabile vincitore di una grande corsa a tappe. Gli manca la giusta determinazione».

Ottima la prova di Nibali, 12°. Che cosa ti aspetti dal siciliano?

«Non mi stupisco, Nibali è un campione che nelle giornate migliori ha sempre saputo difendersi anche a cronometro. Lo vedo bene, ma l’età gli rema contro. Fossi in lui, più che ad un piazzamento nella generale punterei ad una grande frazione della terza settimana: quella del Mortirolo o quella del Fedaia. Così da lasciare un’altra perla nella storia del Giro d’Italia 2022».

Il migliore degli italiani è stato Sobrero, 4°. Male invece Ciccone, 79° a 50″ da Yates.

«Sobrero è un grande talento ed ero sicuro che prima o poi sarebbe emerso. Certo, oggi è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Bravo. D’altronde non si diventa campione italiano delle cronometro per caso, specialmente in questo periodo storico. La forma di Ciccone, invece, è ancora approssimativa: non è la sua specialità, d’accordo, ma un corridore che sta bene limita i danni meglio di come ha fatto lui».

Domani c’è l’ultima tappa in terra ungherese, si aspetta la prima volata. Si riparte con van der Poel in rosa. Chi è il tuo favorito?

«Se ha recuperato dalle botte di ieri dico Caleb Ewan. Non avevo dubbi sul fatto che van der Poel potesse mantenere la maglia rosa: è un campione, sta attraversando un bel periodo e la distanza contenuta della cronometro lo ha aiutato. Il piglio con cui ha corso conferma quello che dicevamo ieri: si sta misurando nei vari esercizi per capire se un domani, magari tra qualche anno, potrà lottare per la classifica generale di una grande corsa a tappe».