Pinot, dall’inferno al paradiso: “eroe tragico” e la vittoria più bella, ritrovata sulla montagna di Lienz

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Thibaut Pinot esulta a Lienz: il francese della Groupama-FDJ torna alla vittoria a tre anni dall'ultima volta (foto: Josef Vaishar)
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Uno, due, tre, quattro volte. Tanti sguardi all’indietro, a quel maledetto dolore alla schiena e a quella ragnatela di dubbi che lo hanno attanagliato anche all’inizio di quest’anno, cancellato con un colpo e mezzo da fuoriclasse. Thibaut Pinot, uno degli ex predestinati del ciclismo francese, eroe tragico dei sogni di mezza estate transalpini andati in frantumi, ieri era rimasto steso a terra per la delusione: «Vorrei che la vita mi sorridesse, almeno per un giorno. Cancellare quella pagina orribile e passare al prossimo obiettivo». Voleva tornare a vincere perché «non hai molte chance da professionista». Per riuscirci, doveva perdere, attraversando in poche ore due versanti della stessa montagna.

E il giorno giusto è arrivato a Lienz, sul traguardo della quinta tappa da tregenda del Tour of the Alps e quel tatuaggio «Solo la vittoria è bella», scritto rigorosamente in italiano sul braccio sinistro, è tornato ad alzarsi con tutta la sua forza. Nello sport di scritto non c’è niente, ma se insegui la fortuna e vai a caccia di un obiettivo preciso, prima o poi lo raggiungi. Un eroe tragico, passato in un giorno dall’inferno di una sconfitta bruciante al paradiso di un successo balsamico. Per un futuro tutto da scoprire.

Pinot e la vittoria ritrovata al Tour of the Alps: la rinascita dell’eroe tragico

Thibaut non vinceva dal Tour de France 2019. Mille e sette giorni fa, un’eternità di chilometri trascorsi tra sofferenze atroci e patimenti per il mal di schiena e molteplici peripezie. Dal Col del Tourmalet a Lienz, più momenti bui che giornate di sole e un trionfo che ormai sembrava impossibile da poter tornare a riassaporare. È successo il 22 aprile 2022, in una data dal potere simbolico immenso per gli appassionati di ciclismo: cinque anni fa lasciava un vuoto immenso Michele Scarponi e sembra proprio che il karma si diverta a regalare emozioni particolari per l’anniversario della scomparsa del campione marchigiano.

Mai vittorie banali. Come quella di Thibaut Pinot: una vita in sella, per lui che ha iniziato a pedalare all’età di otto anni facendo tutta la trafila con l’AC Bisontine e poi al CC Etupes prima di debuttare con la FDJ allenandosi sempre sulle colline della sua terra, con qualche puntata ai laghetti della sua zona per delle battute di pesca. Un vero ragazzo di campagna. Rinato in questo venerdì sulle strade del Trentino, con lo sguardo verso nuovi orizzonti inesplorati e con una domanda: se fosse stato sempre così, dove sarebbe arrivato? Uno, due, tre, quattro, infinite risposte con una convinzione: solo la vittoria è bella. Missione compiuta Thibaut.