PARIGI-ROUBAIX DONNE / Le pagelle: Longo Borghini semplicemente perfetta. L’Italia è la nuova Olanda. Bene Cavalli, rimandata Balsamo

Parigi-Roubaix
Il podio della Parigi-Roubaix, vinta da Elisa Longo Borghini su Lotte Kopecky e Lucinda Brand (foto: A.S.O./PaulineBallet)
Tempo di lettura: 2 minuti

Quest’anno l’abbiamo detto diverse volte. L’Italia sta diventando la nuova Olanda del ciclismo femminile. Binda, De Panne, Gand, Dwars, Amstel e ora la Parigi-Roubaix. Il movimento azzurro non è mai stato così fiorente con giovani atlete dal futuro (e presente) brillante come Elisa Balsamo, Marta Cavalli e Chiara Consonni, ma anche esperte che non smettono mai di sorprenderci, da Marta Bastianelli a Elisa Longo Borghini.

Proprio l’atleta piemontese della Trek-Segafredo ha regalato questo pomeriggio un sogno ai tifosi italiani. Un successo da vera fuoriclasse arrivato con coraggio e determinazione. Ma ecco le pagelle di questa edizione spettacolare della Parigi-Roubaix!

LONGO BORGHINI: 10 e Lode – Davanti a un’atleta così bisogna solamente inchinarsi e tirare giù il cappello. In dubbio fino all’ultimo per una sinusite che l’ha costretta a saltare l’Amstel Gold Race, Elisa ha regalato spettacolo sulle pietre, danzando come i grandi uomini da classiche ci hanno abituati in questi ultimi anni. Fiandre e Roubaix, una doppietta che nessun’altra ciclista può vantare. Serve altro?

KOPECKY: 9 – Le è mancato davvero poco per realizzare un tris storico. Dopo aver vinto la Strade Bianche e il Giro delle Fiandre, la campionessa belga era pronta a conquistare anche l’Inferno del Nord. Se non fosse stato per una super Longo Borghini, la grande pietra donata alla vincitrice sarebbe stata sua. Il secondo posto di oggi conferma però che ci troviamo di fronte a un’atleta di assoluto valore.

TREK-SEGAFREDO: 8 – Il voto è sporcato dall’ingenuità dell’ammiraglia al seguito di Elisa Balsamo. Una trainata eccessivamente lunga che ha portato alla squalifica della campionessa del mondo. Un episodio brutto e un errore abbastanza grossolano che abbassano nelle nostre pagelle il voto di una squadra capace di piazzarne tre nei primi dieci, due delle quali sul podio.

CAVALLI: 8 – La vittoria dell’Amstel Gold Race le ha fatto fare un importante salto di qualità. Qualcuno pensava che Marta, con il suo fisico minuto, avrebbe faticato in una corsa dura e impegnativa come la Roubaix, eppure ha zittito tutti resistendo al ritmo delle migliori sul pavé. Un’altra giovane su cui l’Italia può puntare per il presente e per il futuro.

BALSAMO: 5 – È molto giovane e un errore così può capitare a tutti. È capitato a Nibali, figuratevi a una ragazza di 24 anni con tanta voglia di dimostrare le proprie qualità. Vittima sfortunata di un problema meccanico, Elisa si è affrettata per rientrare in gruppo e anche per colpa dell’ammiraglia, è stata squalificata per traino. Un vero peccato, ma ci saranno altre Roubaix per rifarsi: l’età gioca a suo favore.

VALCAR: 5,5 – Se proprio dobbiamo trovare una nota negativa per l’Italia, allora è la Valcar ad essere andata leggermente sotto le aspettative. Sanguineti e Persico, una delle leader, si sono ritirate, mentre la Consonni, la migliore del team, ha chiuso 25ª a oltre 4 minuti e 30 dalla vincitrice. Ma il discorso per la Valcar è simile a quello della Balsamo: quest’anno sono andate tutte molto forte, ma parliamo sempre di atlete giovanissime che hanno davanti a loro diverse opportunità.