Parigi-Roubaix / De Candido e la prima volta di Ganna: «Andò in fuga, chiuse 15° e poi mi disse: tornerò per vincerla»

Filippo Ganna e gli azzurri juniores del ct De Candido alla Roubaix
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Rino De Candido, passato alla guida della nazionale paralimpica, è stato per anni il commissario tecnico degli juniores e ha un ricordo nitido della prima Parigi-Roubaix di Filippo Ganna: gliela fece correre lui nel 2014.

Come andò, Rino?

«Filippo disputò una grandissima gara. Rimase in fuga per tanti chilometri, lo ripresero dopo il Carrefour de l’Arbre e chiuse 15° leggermente staccato dai primi 14 che si giocarono la vittoria».

Lo ricordi teso o arrabbiato?

«Assolutamente no, anzi, tutto il contrario. Uno dei suoi talenti più grandi è proprio quello di saper sdrammatizzare: ha sempre la battuta pronta, la pressione gli scivola letteralmente addosso».

Era lui il capitano del tuo gruppo?

«Sì, è uno dei più adatti che abbia mai avuto. Ricordo che all’arrivo mi disse: tornerò per vincerla. Quel giorno in ammiraglia con me c’era Davide Cassani, diventato cittì da pochi mesi: seguendo Ganna si emozionò molto».

Cosa ti colpiva di lui?

«La sua lucidità, come ho già spiegato. Prima della cronometro iridata del 2014 mi spiegò che preferiva essere seguito da Cucinotta, mio collaboratore, piuttosto che da me».

Perché?

«Non gradiva i miei incitamenti troppo calorosi. Ebbe ragione lui: chiuse 4° a sette secondi dal podio. In questo è unico, sa sempre cosa vuole e non stecca mai gli appuntamenti più prestigiosi».

Secondo te domenica può vincere?

«Perché no? È potente e resistente, la Parigi-Roubaix l’ha già vinta da Under 23 e ormai è entrato nella dimensione dei campioni. Se non ci prova lui, allora chi?»