Se Filippo Ganna sta pensando di attaccare il record dell’ora di Victor Campenaerts dopo il Tour de France, Ellen Van Dijk ha già scelto la sua data nel velodromo di Grenchen (Svizzera). La campionessa del mondo delle prove contro il tempo vuole aggiungere al suo già incredibile palmares un primato ampiamente alla sua portata.
L’olandese scenderà in pista il prossimo 23 maggio e avrà come obiettivo quello di superare 48,4 chilometri percorsi da Joss Lowden in sessanta minuti. «Questo è stato un mio sogno per molto tempo. Il record dell’ora è qualcosa che ho sempre detto di voler fare un giorno e ora quel giorno è finalmente arrivato. Mi vengono le farfalle nello stomaco quando ci penso, un misto di eccitazione e nervosismo, che è più che normale.
«Abbiamo iniziato a parlare del record dell’ora quando mi sono unita alla Trek-Segafredo quattro anni fa. Ma sapevo che non era il momento giusto. Stavo ancora superando gli infortuni e sapevo che non sarei stato al mio meglio. Ora, tuttavia, so di essere pronto a sfidare davvero l’attuale distanza.
«Quello che sto facendo già è cercare di allenarmi sempre di più sulla mia bici da crono perché dovrò mantenere la posizione per molto tempo. Lunedì ero in galleria del vento e abbiamo anche fatto alcuni test in pista, ma la maggior parte dovrò farli nelle prossime settimane. Trek sta producendo una versione da pista della Speed Concept e Santini mi farà un nuovo kit, quindi non abbiamo ancora il materiale esatto che userò quel giorno.
«Dato che non abbiamo ancora testato il set up completo, non so esattamente che tipo di watt dovrò raggiungere, ma l’obiettivo sarà solo quello di provare ad andare il più veloce possibile per tutti i sessanta minuti. Non ho in mente una distanza prestabilita, voglio solo superare l’attuale record al primo tentativo. Certo, non sarà un compito facile perché ho molto rispetto per il record stabilito da Joss Lowden.
«Anche Joss lo ha fatto a Grenchen ed è lì che proverò anche il mio record. Abbiamo scelto il Velodrome Suisse perché è una pista molto veloce. L’alternativa era il Messico, in quota, dove sarei potuta essere ancora più veloce, ma mi avrebbe richiesto una preparazione completamente diversa».
