Coden: «Meritavamo il Giro e lo dimostreremo, al Piva punteremo su Elipanni e Parravano»

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La Campana Imballaggi GeoTex Trentino in azione (foto: Stefano Colombo)
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Quando Alessandro Coden è venuto a sapere che la squadra di cui è direttore sportivo, la Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino, non è stata invitata al Giro d’Italia, c’è rimasto molto male. Una notte, la prima dopo il triste annuncio, l’ha passata in bianco.

«Mi dispiace per diversi motivi – spiega Coden – Per i ragazzi, perché si tratta di una vetrina prestigiosissima. Per gli sponsor, perché sono appassionati e investono tanti soldi, e permettimi di ringraziarli visto che nonostante l’esclusione rimarranno comunque al nostro fianco. E anche per me, ovviamente, che al Giro torno sempre molto volentieri. Può darsi, o perlomeno la speranza è quella, che un paio di nostri corridori possano confluire nella formazione interregionale che sarà alla corsa rosa. Però volevamo esserci come Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino. Meritavamo di partecipare».

Riesci a darti qualche spiegazione, Coden?

«Credimi, non voglio aizzare polemiche, quindi non mi dilungo. Dico soltanto che sono state invitate alcune squadre che, secondo me, non si sono guadagnate in nessun modo la possibilità di esserci. Meglio se mi concentro su quello che ho io e guardo avanti».

A proposito, domenica c’è il Piva.

«Se bastasse scegliere quali gare vincere, ti direi proprio Piva, Belvedere e Poggiana. Classiche belle, dure, storiche e prestigiose. Le prove vallonate sono quelle più adatte alle nostre caratteristiche, quindi puntiamo ad essere tra i protagonisti».

A chi vi affiderete?

«A Elipanni e a Parravano, insieme al colombiano Malaver i tre Under 23 di riferimento della squadra. Sono convinto che entrambi faranno una bella gara». 

Coden
Alessandro Coden, diesse della Trevigiani Imballaggi.

Che corridori sono?

«Parravano si difende bene in salita e non è per niente fermo in volata. E poi è un attaccante inesauribile, anche l’altra settimana alla Bolghera c’ha provato e l’hanno ripreso soltanto nelle battute finali. E ad ogni giro, nei tratti più ripidi, gli altri fuggitivi soffrivano il suo ritmo».

Ed Elipanni, invece?

«Elipanni, come Parravano, è un 2000, quindi è arrivato al quarto anno nella categoria. Parravano lo definirei un passista-veloce, Elipanni un passista-scalatore. E poi c’è Malaver, appena rientrato dalla Colombia, un grimpeur che nel 2020 chiuse al quarto posto la classifica dei giovani del Giro. Per lui ritornare era importante, ci teneva. Peccato, ci rifaremo in altre gare».

Quali?

«Come spiegavo prima saremo a Piva, Belvedere e Recioto. Andremo a correre a Wels, in Austria, e lì affronteremo avversari di livello. Poi dobbiamo decidere se partecipare a qualche corsa in Francia o in Spagna, stiamo definendo la trasferta proprio in questi giorni. E in Italia saremo agli appuntamenti più prestigiosi: gli inviti non ci mancano, insomma».

Per quanto riguarda gli elite, invece, i vostri due leader saranno Minali e Visintainer.

«Minali è il nostro velocista, anche se in questo primo scorcio di stagione ho avuto la sensazione che non si sia mai sentito centrale nei progetti di cui ha fatto parte. Stiamo lavorando anche su questo aspetto. Visintainer è un bel cavallino: potente sul passo e affidabile in salita. Può togliersi delle belle soddisfazioni. L’ho detto ad entrambi: la stagione è lunga e gli impegni non mancheranno, meglio partire con calma e avere un margine da gestire piuttosto che arrivare a maggio col serbatoio vuoto».

Quali sono le tue scommesse?

«Voglio spendere due parole per i gemelli Sperandio, entrambi al primo anno. Che Matteo sia un talento è risaputo, ma credo che possa far bene anche Luca. Nel 2021 ha corso poco per un problema alla gamba, ma adesso l’abbiamo risolto e può soltanto andare meglio. Ma non ho preferenze: il gruppo che abbiamo allestito mi piace e mi dà fiducia, ognuno dei ragazzi ci mette il massimo impegno e io non posso che essere soddisfatto. I risultati verranno di conseguenza».