L’inizio della Colpack-Ballan nelle parole di Valoti: «Il virus ci ha debilitato, ma stiamo tornando. Il Piva ci aspetta, puntiamo su Petrucci e Meris»

Valoti
Gianluca Valoti, direttore sportivo della Colpack, in una foto d'archivio al Giro del Friuli U23 2021
Tempo di lettura: 3 minuti

Quattro vittorie, tutte firmate Nicolas Gomez, e tanta sfortuna in questi primi mesi della stagione della Colpack-Ballan. Gianluca Valoti, direttore sportivo dello squadrone bergamasco, non può che fare i conti con il virus intestinale che ha colpito corridori e membri dello staff durante l’ultima Coppi e Bartali. Non una scusante, ma un dato di fatto, fortunatamente ora alle spalle, per dare una spiegazione a un inizio leggermente a rilento.

Domenica al Trofeo San Vendemiano ci si aspettava probabilmente di più dalla Colpack-Ballan. L’azione giusta, quella di Guzzo e dei due contrattaccanti, è sfuggita al team di Valoti. Ancora una volta dopo quella alla Firenze-Empoli e alla Coppa San Geo.

Valoti, come mai?

«Difficile dirlo. Guzzo ci ha sorpreso di nuovo e dietro non è stato trovato un grande accordo. Ma noi non eravamo al top della condizione eppure ne abbiamo messi tre tra i primi dieci. Petrucci ha chiuso quinto, Meris settimo e Baroni decimo».

Ti riferisci al virus della Coppi e Bartali?

«Sì esatto. Quella trasferta tanto importante per noi si è rivelata un disastro, ma non dal punto di vista tecnico. Raviele è caduto nella prima tappa ed è stato costretto al ritiro. Poi un virus interno alla squadra ha portato corridori, ma anche massaggiatori e tecnici, a ritirare la squadra. Non aveva senso continuare con due atleti».

C’è stato qualche segnale di ripresa?

«Sì, stiamo pian piano recuperando quelli che hanno preso il virus e già a San Vendemiano siamo tornati competitivi. L’obiettivo è quello di arrivare al Piva in buona condizione per avere una primavera di primissimo piano».

Juan Ayuso sul traguardo del Trofeo Piva. Gianluca Valoti vuole bissare il successo dello scorso anno nel 2022(Photo Credits Rodella)

Lo scorso anno avevate vinto con Ayuso…

«Ripetere quanto fatto nel 2021 è impossibile. Ayuso è un potenziale fuoriclasse, lo scorso anno ha dominato tra gli Under 23 e già ora tra i professionisti si sta facendo valere. Avete visto quanto è andato forte alla Volta a Catalunya? Siamo i detentori del Piva e andremo lì per vincere, ma è chiaro che confermare la vittoria non sarà così semplice».

Che squadra porterete?

«Sicuramente ci saranno Petrucci, Meris e Baroni, ovvero i tre che domenica hanno corso a San Vendemiano. Poi speriamo di recuperare Raviele e Plebani. Vogliamo essere protagonisti, correremo con personalità, quella che ci ha sempre contraddistinto».

Il calendario è intenso…

«Sì, infatti parteciperemo anche a una corsa di quattro tappe in Belgio dove ci saranno diversi corridori stranieri di primissimo piano. Credo sia importante per i nostri ragazzi misurarsi in queste prove e uscire un po’ dal tradizionale calendario italiano, anche se si tratta di uno sforzo non indifferente».

Gianluca Valoti e Rossella Di Leo della Colpack commossi per il trionfo di Baroncini ai mondiali di Lovanio U23

Come vi gestirete?

«I nostri leader sono sempre loro, quelli che abbiamo citato prima. Poi porteremo anche un velocista e la scelta ricade tra Gomez o Persico. Cerchiamo di diminuire un po’ la quantità e l’intensità degli allenamenti per permettere loro di recuperare dalle tante corse. Credo comunque che faremo un ottimo lavoro».

A proposito di Gomez. È partito molto forte…

«Vero. Praticamente non è mai uscito dai dieci nelle corse a cui ha preso parte. Quattro vittorie, tra cui la Popolarissima e il Memorial Polese, niente male. Lui è un quarto anno quindi ha bisogno di risultati per passare professionista, è un fortissimo velocista e partire così bene non può che giovargli».

Un altro quarto anno è Petrucci, uomo su cui puntate molto…

«È in crescita. Il quinto posto a San Vendemiano è un ottimo risultato, ma non dimentichiamoci che ha fatto secondo al GP La Torre e quarto al Memorial Dinucci. Puntiamo su di lui per lo stesso discorso di Gomez, è un quarto anno e ha bisogno di risultati. Ha scelto di restare un altro anno con noi nonostante avesse alcune proposte. Ciò dimostra tutta la sua maturità, è pronto per il grande salto».