La Gazprom-RusVelo sospende l’attività: «La politica va tenuta lontana dallo sport. Il ciclismo deve essere messaggero di pace, ma l’UCI ci ha negato la possibilità di correre»

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La Gazprom-RusVelo all'UAE Tour 2022 (foto: LaPresse)
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La Gazprom-RusVelo sospende l’attività. Come anticipato da Renat Khamidulin, team manager della formazione di bandiera russa, alcune settimane fa, era stato messo al 27 marzo il termine ultimo per trovare un nuovo sponsor che permettesse il prosieguo dell’attività.

Sfortunatamente la ricerca non è andata a buon fine e così la Gazprom si deve fermare. Il rischio ora è che corridori e membri dello staff rimangano definitivamente senza lavoro. E ricordiamo che sono molti gli italiani presenti in squadra, oltre ai sette atleti. Il commissario tecnico della nazionale Daniele Bennati ha messo a disposizione la maglia azzurra per farli correre, ma è chiaro che le occasioni sono poche e non sempre si riescono a portare dentro tutti i ciclisti. Andrea Piccolo per esempio non corre da inizio febbraio.

Gazprom-RusVelo: le dichiarazioni

«Già da 10 anni la squadra ha sede a Lonato del Garda, in Italia e quest’anno il roster era composto da 21 atleti provenienti da sei paesi diversi – ha scritto la Gazprom su Facebook – In questi momenti impegnativi alla ricerca di un nuovo sponsor i nostri atleti hanno continuato ad allenarsi con maglie neutrali, partecipando anche alle gare con le loro squadre nazionali.

«Siamo certi che la politica vada tenuta lontana dallo sport e lo sport sia una piattaforma per l’unità delle nazioni. Il ciclismo e la nostra squadra, in particolare, potrebbe essere messaggero di pace. Siamo per la pace nel mondo e non sosteniamo nessuna guerra. Continueremo la ricerca di un nuovo title sponsor. Insieme ad un nuovo partner potremo tornare subito a gareggiare con un nuovo nome e decidere insieme quale paese rappresenterà la nostra squadra internazionale.

«Il 1° marzo l’UCI ha deciso di toglierci la licenza. È stato uno shock, specie se consideriamo l’ottimo inizio di stagione. Abbiamo proposto di correre con maglia neutrale, senza loghi o scritte, ma l’UCI non ce lo ha permesso. Il 3 marzo ci siamo incontrati e l’UCI ci ha fatto sapere che il nostro team sarebbe potuto tornare a correre se avessimo trovato un nuovo sponsor. Vogliamo ringraziare Gazprom Germania per il supporto dato fin dal 2016. È stata una storia ricca di successi, ora è tempo di andare avanti».