Trofeo Binda, Fabiana Luperini ci svela tutti i segreti della corsa: «Si deciderà sulla salita finale. La favorita Marianne Vos»

Luperini
Fabiana Luperini in una foto d'archivio alla Gran Fondo Liotto Valdagno
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Il nome di Fabiana Luperini è leggendario nel mondo del ciclismo femminile. L’atleta toscana, capace di vincere cinque Giri d’Italia e tre Tour de France in oltre venti anni di attività professionistica ad altissimi livelli, è ancora oggi un esempio per le giovani cicliste. Nel suo glorioso palmares svetta anche il trionfo alla prima edizione del Trofeo Alfredo Binda, una delle corse principali del calendario femminile tanto da meritarsi l’appellativo di mondiale di Primavera.

Le abbiamo chiesto di darci i suoi consigli per questa gara spettacolare, ma anche quali sono le insidie del percorso e chi potrebbero essere le favorite per l’edizione in programma quest’anno.

Luperini, quali sono i consigli da dare a chi affronta per la prima volta un Trofeo Binda?

«Sicuramente è una corsa da affrontare da subito nelle prime posizioni: rispetto a quando l’ho corsa io il numero delle partecipanti è molto aumentato, quindi stare davanti è fondamentale fin da subito. Può sembrare che nonostante la velocità sostenuta non si faccia selezione, ma ricordo che è una gara che inizialmente sembra difficile da gestire ma nel finale questi sforzi ripagano».

Che insidie può presentare?

«Un’incognita importante è quella del meteo: io ho corso delle edizioni col brutto tempo, e questo può complicare la situazione. Le strade, soprattutto nella parte iniziale, sono molto tortuose e questo può favorire le cadute e rendere più difficile stare davanti».

C’è un punto decisivo per la corsa?

«Solitamente la gara si decide sempre sulla salita finale, che viene percorsa più volte ma inizialmente sembra quasi indifferente, ma nell’ultima ascesa c’è la possibilità di fare il vuoto: dopo c’è solo una discesa e poi pochissima pianura fino al traguardo. La salita finale, culmine del circuito conclusivo, verrà affrontata ben quattro volte, prima dell’ultima veloce discesa che porta al traguardo posto sempre a Cittiglio. La pendenza, in media al 6.3%, può sembrare pedalabile, ma affrontata quattro volte consecutivamente può essere il banco di prova decisivo per le sorti della corsa». 

Luperini, ma le favorite per quest’anno quindi chi sono?

«Beh, Vos ha dimostrato di saperla vincere parecchie volte quindi la favorita d’obbligo è sicuramente lei; poi terrei d’occhio tutte le atlete della SD Worx (Cecchini, Moolman-Pasio e Van der Broek-Blaak): sono tutte molto competitive, e se riescono a fare un buon gioco di squadra possono dire la loro.» 

L’edizione di quest’anno del Trofeo Binda partirà come sempre dal comune di Cittiglio, in provincia di Varese, casa natale del grande Alfredo. Il via è previsto per le 8:30 per la categoria Junior mentre alle 12 ci sarà la partenza per le professioniste. Il percorso misura 141 chilometri e prevede un tratto in linea iniziale, un giro caratterizzato dalla salita di Cunardo – con 3,85 chilometri al 4.8% – e un circuito finale che verrà ripetuto quattro volte, con la salita che da Comacchio porta ad Orino; apparentemente breve – solo un chilometro e mezzo ma con pendenza media al 6.3% – è però il punto in cui si farà la selezione, secondo la storica campionessa.

La starting list prevede dei nomi d’eccezione quest’anno, con la presenza di grandi nomi del nostro ciclismo, tra cui Elisa Longo Borghini ed Elisa Balsamo, rispettivamente campionessa italiana e del mondo ed entrambe in forza alla Trek-Segafredo, ma anche Elena Cecchini (SD Worx) e Silvia Persico (Valcar).

Non mancano i nomi importanti anche del panorama internazionale: spicca la presenza di Marianne Vos (Jumbo Visma), che ha vinto quattro edizioni del trofeo ed ha ottenuto due podi, di cui l’ultimo l’anno scorso, Chantal Van Der Broeck-Blaak, già seconda nel 2018, e Ashleigh Moolman-Pasio, capace di conquistare un prestigioso terzo posto all’edizione di quest’anno della Strade Bianche Donne.