La Sanremo è alle porte e Zanatta (Eolo-Kometa) non vuole sfigurare: «Proveremo ad anticipare. Albanese e Gavazzi i nostri uomini di riferimento»

Zanatta
Stefano Zanatta, direttore sportivo della Eolo-Kometa al Giro d'Italia 2022
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Si avvicina a grandi passi il giorno della Milano-Sanremo, la Classicissima che con i suoi quasi 300 chilometri è da sempre uno dei più importanti banchi di prova per i corridori alle porte della primavera. Ogni formazione presente ci tiene a ben figurare e a mettersi in mostra in una gara dalla storia secolare come questa. Abbiamo raggiunto al telefono il diesse della Eolo Kometa, Stefano Zanatta, per capire come si comporterà sabato la sua squadra, che ha già fatto vedere cose interessanti in questo primo scorcio di stagione. 

Zanatta, chi saranno i vostri corridori ai nastri di partenza?

«I ragazzi che hanno fatto la Tirreno-Adriatico faranno parte della nostra squadra per la Sanremo. Ancora Albanese, Gavazzi, Bais, fuori Fortunato ma dentro altri giovani per prepararci a correre all’attacco come è nostra abitudine. Non possiamo permetterci di aspettare il finale. Albanese sta facendo molto bene finora, e sfruttando l’esperienza di Gavazzi e il suo aiuto per i corridori più giovani possiamo fare davvero una bella figura».

Che tipo di atteggiamento vi aspettate dalle altre squadre? Chi sono i corridori che temete di più?

«La Sanremo è abbastanza facile da interpretare. Chiaramente vengono privilegiati i velocisti, quelli che stanno già meglio adesso e che soprattutto avranno buone gambe fino alla fine e soprattutto una squadra a disposizione che li segua per tutto il percorso. Van Aert ha una squadra fortissima, sicuramente; terrei d’occhio anche Caleb Ewan, che ha già vinto una tappa alla Tirreno e poi si è ritirato per preparare al meglio a questa corsa. Già in passato è andato molto vicino alla vittoria, quindi credo che stavolta sarà particolarmente agguerrito. Per le squadre come la nostra, che non hanno un velocista puro nei propri ranghi, bisognerà cercare di muoversi prima e magari di trovarsi avanti sul Poggio».

In assenza di un velocista vero e proprio, avete già deciso chi sarà il leader della vostra squadra?

«Sicuramente abbiamo Albanese che è in gran forma, ma anche Gavazzi porta un bel bottino di esperienza e può capire il momento giusto per muoversi, così come può fare anche Diego Rosa. Contiamo di avere un paio di uomini che nel finale sappiano muoversi adeguatamente. Ma poi soprattutto ci vorranno le gambe perché 300 chilometri non sono cosa da tutti».

C’è un obiettivo minimo che dovete centrare per ritenervi soddisfatti della vostra Sanremo?

«Certo, noi vogliamo continuare sulla linea che abbiamo già iniziato l’anno scorso e abbiamo già riconfermato con la Tirreno Adriatico. Essere presenti nelle azioni fin dall’inizio, mandando avanti i giovani, e sperare di anticipare al momento giusto. Se nel finale ci saranno le gambe poi, speriamo di riuscire a giocarci un buon piazzamento con qualcuno dei nostri uomini».