Tirreno-Adriatico, il punto di Sgarbozza: «Assurdo che Caruso non sia al Giro, Pogacar è più forte di Pantani»

Damiano Caruso e la Bahrain-Victorious alla team presentation della Tirreno-Adriatico (foto: LaPresse)
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La tappa più bella degli ultimi anni per distacco. Basta il Carpegna? Sì, basta alla grandissima con protagonisti i migliori scalatori del pianeta ciclismo, incluso Damiano Caruso. Il ragusano della Bahrain-Victorious, primo italiano sul traguardo conquistato da un irraggiungibile Tadej Pogacar, è già al top ma Gigi Sgarbozza nel suo punto serale, non risparmia critiche per la sua possibile assenza dal prossimo Giro d’Italia, considerata l’esaltante prova di oggi. Pogacar invece? Il fenomeno sloveno è più forte di Pantani secondo l’opinionista Rai che tra i top inserisce anche Ciccone e Landa. Da rivedere, al contrario, Evenepoel e Geoghegan Hart. Il focus delle tappa regina della Tirreno-Adriatico su quibicisport.

Sgarbozza, Pogacar nato nel 1998, ha vinto sulla salita del suo mito.

«Lui voleva onorare il mito di Pantani: da ragazzino è cresciuto con la storia di Marco, una storia incredibile. Oggi ha dato una grande dimostrazione di forza nel ricordo del campione romagnolo. Una pagina sensazionale oggi alla Tirreno-Adriatico: si ricorderà per anni. Solo Pantani, un grandissimo scalatore, poteva fare queste imprese così, ma Pogacar è più forte perché è completo».

Ciccone bene oggi, che ne pensi della prova dell’abruzzese?

«Ciccone sta facendo le prove tecniche per il Giro d’Italia, ha fatto questo attacco per farsi vedere. Se fosse rimasto calmo, non avrebbe accusato lo scatto precedente e sarebbe rimasto attaccato al gruppetto di Landa e sarebbe potuto entrare nei primi cinque di giornata».

Landa sul podio della Tirreno-Adriatico: premesse per una stagione da vertice?

«Oggi Landa è da esaltare. Si è rivisto quello dei tempi migliori, è ritornato quello che conoscevamo e se dovesse fare il Giro d’Italia o il Tour de France sarà protagonista».

Esaltante anche Damiano Caruso sul Carpegna.

«Il siciliano della Bahrain-Victorious è in grandissima condizione. Il mio dispiacere mio è che non farà il Giro d’Italia, è assurdo. Un Caruso così, lanciato al secondo posto in classifica lo scorso anno da Pello Bilbao, un corridore così doveva esserci. Una grossa perdita per il ciclismo italiano, l’unico che può lottare per le corse a tappe, è un corridore vero. Potrebbe vincere il Giro, ma purtroppo potrebbe non esserci».

Pinot ti è piaciuto?

«Quello vero avrebbe seguito il gruppo dei migliori, ma mi ha fatto piacere rivederlo perché è molto affezionato all’Italia. Alaphilippe invece punta all’en-plein nelle Grandi Classiche, dalla Milano-Sanremo al mondiale».

Al primo vero test, Evenepoel a oltre quattro minuti.

«L’errore di ieri lo ha demoralizzato, ma rimane un grande campione che sfiderà Pogacar in futuro e che nei prossima anni vincerà un Giro».