Tirreno-Adriatico, il punto di Sgarbozza: «Ciccone frenetico e sprecone, ma è da podio al Giro. Pogacar ingordo e Landa convince»

Ciccone
Giulio Ciccone, in una foto d'archivio alla Tirreno-Adriatico
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I chilometri e la velocità non sono a gettone: è lo spirito che conta. È l’applicazione che fa la differenza: un conto è aspettare, altra storia è attaccare. La storia nella quarta tappa della Tirreno-Adriatico non è cambiata, musica leggera anzi leggerissima come il ritmo di Tadej Pogacar che a Bellante infila il poker stagionale e afferra il Tridente di Nettuno, pronto a conquistarlo per il secondo anno consecutivo. Con Gigi Sgarbozza, il punto odierno mette sotto i riflettori Giulio Ciccone che ha peccato in generosità ma che per l’opinionista Rai è da podio al Giro. Troppo ingordo invece Pogacar, convincente come Landa. Male Carapaz. Il focus sulla Tirreno-Adriatico con Sgarbozza su quibicisport.

Sgarbozza, Pogacar di un altro pianeta. Concorrenza sbriciolata.

«Un po’ troppo ingordo, lo può fare perché ha una squadra di campione che Merckx invece non aveva. Lui ha nove campioni assoluti sempre a sua disposizione. Questi corridori non possono batterlo, forse Roglic».

Molto bene Giulio Ciccone, ottimi segnali dall’abruzzese.

«Ciccone si è fatto prendere un po’ troppo dalla frenesia: a cosa è servito mettersi davanti a cinque chilometri dall’arrivo? Ha speso qualcosa in più e ha sprecato troppe energie. Era evitabile. Doveva nascondersi e giocare meglio le sue carte e provare a stare a ruota di Pogacar. L’abruzzese ancora non è al top, ma quello di oggi è un ottimo segnale. Se avesse corso con più giudizio avrebbe potuto aspirare al secondo-terzo posto. Voglio rivedere il Ciccone di tre anni fa ed essere meno frenetico e sarà da podio al Giro d’Italia».

Anche Landa è stato brillante.

«Non potrei mai dire una cosa negativa sullo spagnolo. Ci ha regalato grandi imprese negli anni d’oro. Gli auguro che possa ritrovare la condizione di tre-quattro anni fa. Qui ha la Bahrain-Victorious a sua completa disposizione, deve stare attento alle cadute e sarà grande protagonista al Giro d’Italia».

L’Evenepoel di oggi come lo giudichi?

«Da Evenepoel oggi mi sarei aspettato qualcosa in più, almeno che riuscisse a tenere la ruota di Pogacar. Non è ancora al top della condizione. Ha vinto alla Volta ao Algarve, corse senza campioni. Vedremo cosa farà sabato».

Sottotono la performance di Carapaz.

«Carapaz si è staccato perché pensa soltanto al Giro d’Italia e vuole arrivarci con tutte le energie possibili. Vuole trovare la condizione piano piano, senza forzare i tempi».