La serie continua. L’Alpecin-Fenix divora le volate: da Philipsen a Merlier è sempre la squadra belga a mettere tutti in riga, con un modo di correre furbesco. Fa capolino in testa al gruppo all’ultimo chilometro e realizza lo scacco matto. Gigi Sgarbozza, per la seconda tappa della Tirreno-Adriatico, punta il mirino sulle delusioni di giornata: Viviani stenta a decollare nel suo ritorno alla Ineos-Grenadiers e non sembra competitivo come una volta. Nizzolo ha un rendimento misterioso, mentre danno ottimi segnali Consonni e Sagan. La prima serata di quibicisport con Sgarbozza scatta adesso!
Sgarbozza, livello altissimo dei velocisti alla Tirreno-Adriatico: oggi entrare nella Top Ten non è stato semplice.
«Manca soltanto Van Aert. Ci sono tutti i velocisti più forti. La Lotto-Soudal di Ewan ha lavorato molto, ma gli sono mancate le gambe. Mi aspettavo qualcosa di più da Viviani, ma non è più quello di tre-quattro anni fa» .
Viviani, qual è il problema del veronese: la squadra o lui in fase calante?
«Ancora c’è qualcuno che sogna che possa ritornare quello di una volta. Speriamo che ci riesca, ma penso che arrivato a questo punto è difficile: la Ineos-Grenadiers è piena di campioni e non ha gregari a disposizione, arriva più stanco degli altri velocisti».
Come velocista è sul viale del tramonto?
«Viviani non è più competitivo, questa è la realtà. Ormai è sempre piazzato, ha vinto tutte corse di secondo piano: la speranza era che si potesse riprendere perché è l’unico velocista che abbiamo, escluso Colbrelli. Dico era perché sembra una remota possibilità».
Nizzolo anche è rimasto fuori dai giochi per la vittoria.
«Nizzolo è un mistero. Quando si trova con i grandi velocisti può aspirare al piazzamento, è difficile che vinca contro i velocisti di questa Tirreno-Adriatico».
Consonni quinto, ottimo segnale dal campione olimpico del quartetto.
«Simone (Consonni, ndr) ha ottenuto un bel piazzamento. Può, anzi ha tutte le carte in regola per migliorarsi e merita fiducia. Adesso non deve fare più il gregario per Viviani e i compagni sono tutti per lui».
Alpecin-Fenix, una sentenza: si presentano all’ultimo chilometro e vincono.
«Questi sanno correre. Non hanno preso mai il vento, sono i “succhiaruote” del gruppo. La Lotto-Soudal si è spremuta, loro no. Ma non è un modo tanto corretto di correre».
Cavendish e la Quick Step, tattica disorganizzata.
«Rispetto all’UAE Tour, sembra che non riesca a emergere. Qui sono percorsi tortuosi, pieni di salitelle dove bisogna rilanciare l’azione di continuo. Cavendish in tappe come quella di oggi fatica molto».
Sagan lottatore, ha lanciato per primo la volata: un buon quarto posto.
«È partito troppo presto, se avesse aspettato una cinquantina di metri avrebbe ottenuto un piazzamento più lusinghiero. Vincere penso che sarebbe stato difficile, visto che è stato poco bene e ha avuto il Covid. Comunque un segnale importante, per un corridore ritrovato e sarà protagonista alla Milano-Sanremo».
LEGGETE QUI IL PUNTO DI GIGI SGARBOZZA SULLA PRIMA TAPPA DELLA TIRRENO-ADRIATICO