Tour of Oman, si parte! I velocisti si sfidano sulle strade di Mascate. Cavendish l’uomo da battere

Tour of Oman
Immagini dal Tour of Oman 2019, l'ultima edizione disputatasi (foto: ASO/Kare Dehlie Thorstad)
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E dunque ci siamo. Dopo avervi raccontato direttamente da Mascate il dietro le quinte dei due giorni precedenti il via della corsa, il Tour of Oman sta ufficialmente per cominciare con la prima frazione dedicata alle ruote veloci del gruppo

Tutta la carovana si è spostata questa mattina ad Al Rustaq, cittadina a circa 120 chilometri dalla capitale del paese, dove avrà inizio la tappa. Il luogo è conosciuto principalmente per il suo forte, costruito nel settimo secolo dopo la nascita di Cristo, e per la sua aerea ricca di sorgenti termali curative. Le acque qui scorrono a 45° C, tanto che vengono considerate benevoli contro i reumatismi e i problemi alla pelle, grazie all’alto contenuto di zolfo.

Da Al Rustaq i corridori affronteranno 138 chilometri non eccessivamente impegnativi che li riporteranno verso Mascate. Un solo Gran Premio della Montagna a circa metà frazione non dovrebbe scombussolare eccessivamente i piani delle squadre dei velocisti. Attenzione però all’incognita vento: si passerà tra zone desertiche e non bisognerà farsi trovare impreparati in caso di ventagli. La QuickStep-AlphaVinyl in questo è maestra.

Il finale tende leggermente a salire. Superato lo striscione dell’ultimo chilometro, il gruppo sarà lanciato a forti velocità verso una strada con pendenza media del 3,5%. Chi vuole vincere dovrà dare davvero tutto.

Tour of Oman, I favoriti della prima tappa

Con un arrivo in volata gli occhi non possono che essere puntati tutti sul capitano della QuickStep-AlphaVinyl, Mark Cavendish. Il vincitore di quattro tappe all’ultimo Tour de France non corre dalla sua bruttissima caduta alla Sei Giorni di Gand e la condizione fisica è tutta da valutare. A disposizione avrà un treno di grandissima qualità.

Attenzione a Fernando Gaviria, leader per le volate della UAE Team Emirates. Il debutto al Saudi Tour non è stato dei migliori: è mancata la vittoria e non è mai sembrato vicino ai migliori. Ora però è lui, insieme a Cavendish, l’uomo da battere. Con lui è presente anche il fidato Max Richeze e il sudafricano Ryan Gibbons.

Amaury Capiot (Arkèa-Samsic) ha già dimostrato in questo inizio di stagione di poter vincere (suo il GP La Marseillaise), mentre Max Walscheid (Cofidis) ha una grande occasione per mettersi in mostra.

E gli italiani? La Bardiani può puntare tutto su Luca Colnaghi, giovane corridore dall’ottimo spunto veloce, come dimostrato negli scorsi anni tra gli Under 23.