Ciccone è pronto a ripartire: «Questa stagione porta aspettative diverse. Sento il dovere e la necessità di ottenere risultati»

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Giulio Ciccone con la nuova maglia della Trek-Segafredo 2022
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A cinque mesi dall’ultima volta, Giulio Ciccone è pronto a riattaccarsi il numero alla schiena in vista del suo debutto stagionale dopodomani alla Volta a la Comunitat Valenciana. Gli incidenti del Giro d’Italia prima e della Vuelta di Spagna poi hanno rovinato quello che doveva essere l’anno del suo salto di qualità, l’anno in cui avrebbe preso in mano le redini della squadra.

Sfortuna, errori, ma anche dedizione e voglia di fare. Il desiderio è solo quello di mettere alle spalle due anni negativi, per ripartire più forte di prima e mostrare a tutti di che pasta è fatto. «Questa stagione porta aspettative diverse. – ha spiegato Ciccone in una intervista rilasciata dalla Trek-SegafredoSento il dovere e la necessità di ottenere risultati, per me e la squadra che non mi ha mai fatto mancare l’appoggio. In passato, i miei debutti sono stati accompagnati da domande e conversazioni sul mio potenziale, sul mio talento, su quanto posso crescere e ottenere. Rispetto per tutti, ma io non voglio più discuterne».

Insieme al suo allenatore Josu Larrazabal e al team manager Luca Guercilena, Ciccone ha analizzato la sua stagione sotto ogni punto di vista. Quello che è mancato, la sfortuna che lo ha perseguitato, ma anche le cose buone. «Era il modo migliore per mettere un punto definitivo alla stagione e partire con motivazioni ancora più forti. Mi aspetta un calendario importante quest’anno e la doppietta Giro-Tour mi attira molto».

Come spiega lo stesso Ciccone, l’abruzzese è già stato lontano dalle corse per diverso tempo. La mente torna al 2016, quando al suo primo anno da professionista si dovette fermare per sette mesi a causa di un’aritmia cardiaca, risolta con un successo grazie a un delicato intervento chirurgico. «Fu un periodo difficile, ma diverso da quello appena vissuto. Ogni giorno era comunque pieno. I primi due mesi dopo l’infortunio, settembre e ottobre, li ho passati a recuperare. Dovevo assicurarmi di poter tornare in sella senza dolori. Poi a novembre ho iniziato il mio vero avvicinamento al 2022, anche se gradualmente».

La preparazione è stata diversa dal passato. Un allenamento sì intenso, ma per certi versi più rilassato, come spiega Giulio. Il lavoro si è concentrato maggiormente sulla resistenza e sull’aumento della capacità aerobica, rimandando la “qualità” più avanti. «L’obiettivo è una crescita graduale, perché mi aspetta un calendario impegnativo. A ogni appuntamento voglio arrivare nelle migliori condizioni. Ci sono diverse gare che mi intrigano. La Freccia Vallone e la Liegi per esempio, ma anche la Tirreno e la Volta Catalunya».

Dopo il Giro ci sarà il Tour e Ciccone non può non ricordare l’emozione di vestire la maglia gialla. «Ricordi dolcissimi, ma che restano tali. Nella mia testa c’è solo il Tour 2022, anzi prima c’è la corsa rosa. Energie mentali e fisiche sono concentrate sul Giro, la corsa di casa. Solo al termine inizierò a preparare la Boucle».