Cassani e la missione possibile dell’Italia nel World Tour: «L’Alpecin il modello da seguire, servono 12 milioni per una Professional al top. Trentin uno dei nomi-chiave»

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Davide Cassani, ex commissario tecnico della Nazionale, sta lavorando per far tornare una squadra importante in Italia
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C’era una volta in Italia, anno 2000: otto squadre nel massimo circuito mondiale e sette nella seconda divisione. Nel frattempo sarebbe arrivato il Pro Tour nel 2005 e poi il World Tour nel 2011. In oltre vent’anni, però, i team che rappresentano attualmente il nostro Paese sono scesi a tre, tutti Professional. Davide Cassani è pronto a realizzare il “Rinascimento” del nostro ciclismo nella categoria più importante del circus delle due ruote: il modello da seguire è l’Alpecin-Fenix di Mathieu Van der Poel, serve un budget di 12 milioni e così il gioco è fatto. Aprile è la deadline per concretizzare tutto nel 2023, insieme a sponsor italiani con l’idea di coinvolgere anche Pinarello e Matteo Trentin. La missione possibile di Cassani, su quibicisport.

Davide Cassani e il progetto di una Professional in Italia: «Tutto nuovo, si parte dalla base»

Alla Gazzetta dello Sport, intervistato da Luca Gialanella, l’ex commissario tecnico della nazionale, parla con molto entusiasmo del progetto Professional: «Provo a partire con una squadra Professional di alto livello. Sicuramente bisogna fare i passi uno alla volta e quindi l’obiettivo, il mio sogno, è quello di una Professional di alto livello nel 2023 per poi arrivare nel World Tour. Si tratta di un progetto a lungo termine, il tempo limite è Aprile e il modello è l’Alpecin-Fenix».

Il romagnolo, su eventuali collaborazioni, si è espresso in questi termini: «Penso a una squadra con l’anima italiana, per puntare sul Made in Italy e far ritornare tanti corridori. Sponsor italiani, non multinazionali straniere, e bici italiane. Pinarello? Sapete qual è il rapporto che ho con lui». Matteo Trentin, il “regista” delle nazionali di Cassani, sarebbe uno dei nomi da prendere in considerazione: «Con me è molto legato, sapete la stima che ho nei suoi confronti. Lui è uno dei ragazzi che mi hanno permesso di fare bene il mio lavoro. E se dovessi fare una squadra, lo contatterei sicuramente».